Wi-fi, energie e luci intelligenti: ecco come nasce il quartiere del futuro
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Un quartiere Smart a Napoli, un progetto nato per volontà della Fondazione Mef, Matching Energies Foundation, insieme con il Comune di Napoli, per rendere la città funzionale e all’avanguardia attraverso le nuove tecnologie. Il progetto avrà inizio in un quartiere di Napoli, probabilmente nel centro storico, ma si estenderà nel resto della città.
«È un’iniziativa — dice Marco Zigon, presidente della società Getra, leader di trasformatori per reti elettriche — che renderà la città all’avanguardia in quanto mette in campo soluzioni tecnologiche avanzate: utilizzo di fonti rinnovabili, taglio dei consumi, edilizia sostenibile, illuminazione intelligente, gestione della sicurezza e wi-fi. La Fondazione – aggiunge Zigon – investe risorse economiche ma gestisce anche competenze adeguate affinché tutto ciò possa realizzarsi». Finalità del progetto è dunque dare origine ad un sistema complesso di applicazioni, che contribuiscono al miglioramento della qualità di vita della città. «Oggi – aggiunge Zigon – coloro che hanno possibilità e risorse, devono mettersi a disposizione del Paese per un radicale cambiamento del territorio. E tutto ciò – continua – vale per le città che hanno problematiche più importanti da gestire». Si parte da una parte della città per sperimentare, «perché quanto – continua – si possono creare le condizioni di una gestione della realtà urbana improntata a regole di vita migliore». Per il presidente Zigon, l’iniziativa realizzata in città rappresenta «una leva fondamentale per una rivoluzione sociale, culturale ed economica del territorio». «Lo studio si inserisce nelle strategie che stiamo mettendo in campo – afferma il vicesindaco con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano – per trasformare Napoli in una città intelligente. Si tratta di dare concretezza agli investimenti, che in futuro passeranno in gran parte per l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale. Abbiamo scelto Napoli come best practice – aggiunge – per contribuire al recupero all’innovazione di questa città». Per il 2013 sono previsti 365 milioni di euro che l’Europa ha deciso di investire nelle Smart city, e rispetto alla programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, si registrano alcune novità in termini di concentrazione delle risorse su alcune priorità, declinabili in obiettivi tematici. L’iniziativa è dunque un esempio di virtuosa collaborazione tra ente pubblico ed ente privato, tra istituzione locale e società civile organizzata. Parlare di smart city a Napoli può sembrare un paradosso se si crede che l’innovazione sia un obiettivo solo di città che funzionano, che hanno i conti a posto, risorse da spendere, che godono di un contesto equilibrato. Ma la Smart City non serve solo a fare di più dove già si fa abbastanza. Il Comune e la Fondazione Matching Energies, sottoscrivono un’intesa per un percorso di partnership basato sull’interesse comune per la crescita della percezione del contesto in cui a Napoli si vive e si lavora. Al progetto partecipano attivamente il Consiglio nazionale delle ricerche, l’agenzia napoletana energia e ambiente, il dipartimento Politecnico dell’Università di Milano e dell’Università Federico II di Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA