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Cronaca

Gestione del ciclo dei rifiuti in Campania: tutti assolti

NAPOLI (di Maurizio Scaildone) – La notizia ormai non è una novità. L’hanno già riportata tutti i quotidiani on line, quindi non è uno scoop. L’ex governatore della regione Campania Antonio Bassolino è stato assolto nel processo della gestione del ciclo dei rifiuti. Ma non solo lui, anche tutti gli altri, a partire dai vertici Fibe ed Impregilo, Cattaneo e Romiti, per finire all’ex subcommissario per l’emergenza Giulio Facchi ed al vice commissario Raffaele Vanoli. Dunque non c’è un colpevole. Anzi, se c’è un colpevole non è da cercare tra queste persone, perché in alcuni casi “il fatto non costituisce reato”, mentre par altri “il fatto non sussiste”, dunque formula assolutoria piena.

Antonio Bassolino
Antonio Bassolino

Già a Maggio il pm Sirleo, pur riconoscendo la colpevolezza degli imputati, aveva chiesto la prescrizione dei reati perché era evidente che arrivare in fondo al processo sarebbe stato impossibile, con oltre 500 comuni campani parti offese e circa 140 mila pagine di atti giudiziari.

Dunque l’ex commissario non è colpevole di non aver controllato a dovere le presunte irregolarità nella gestione del ciclo, non è colpevole l’ex vice commissario e non è colpevole il sub commissario e neanche tutta la nazionale italiana di commissari. Non sono colpevoli le ditte che hanno gestito il ciclo dei rifiuti, dunque logica vuole che non vi siano state neanche irregolarità.

Però a questo punto la domanda è d’obbligo. A questo punto qualcuno ci può spiegare perchè e con che criterio furono stipulati i contratti tra Commisariato Speciale e Fibe-Impregilo? E perchè le cosiddette eco-balle (che tutto sono fuorchè “eco”) sono state stoccate e poi abbandonate nei vari siti campani, uno per tutti Taverna del Re, scaricandosene la responsabilità e la proprietà, quando, alla luce dell’assoluzione, non c’era nulla da temere? Cosa sono quei siti? Un tentativo di costruire piramidi maja eco-sostenibili? Oppure c’è stata poca avvedutezza nella progettualità? La gestione del ciclo dei rifiuti non riguarda tutto il suo iter? Dalla raccolta, alle analisi, allo stoccaggio o all’eventuale incenerimento? Qualcuno si è curato che tutto ciò fosse controllato?

Sia chiaro, non c’è la volontà di trovare colpevoli a tutti i costi tra le persone appena assolte, ma viene il dubbio che questa sia la solita storia all’italiana. Un territorio devastato, una gestione dell’emergenza che definire fallace è ancora un eufemismo e nessun colpevole. Almeno per ora.

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