L’appello del cantante Franco Ricciardi a Scampia dopo il crollo: «Aiutiamoci»
Nelle ore drammatiche successive al crollo, la comunità di Scampia ha risposto con una straordinaria macchina di solidarietà. L’artista Franco Ricciardi, noto per il suo impegno sociale e la sua vicinanza al territorio, ha lanciato un appello accorato sui social media: «Aiutiamoci. Alle 16:00 ci vediamo tutti all’Università di Scampia. Servono urgentemente: carta igienica, scottex, assorbenti, tovaglioli, salviettine cambio bimbi, crema cambio, pannolini taglia 5 e 6, omogenizzati carne e frutta, sacchi grandi spazzatura. Io sarò lì, vi aspetto».
L’appello di Ricciardi ha generato una valanga di reazioni e condivisioni, catalizzando ancora di più la già attiva rete di solidarietà che si era messa in moto a Scampia sin dalle prime ore della tragedia. Le richieste specifiche di beni di prima necessità hanno trovato pronta risposta tra i residenti e non solo, mostrando un esempio tangibile di come la comunità possa unirsi nei momenti di bisogno. Prima ancora che arrivassero i soccorsi ufficiali, sono stati gli stessi residenti a farsi carico delle operazioni di emergenza. Con un coraggio straordinario, hanno liberato i corpi dalle macerie e trasportato d’urgenza con le proprie auto i bambini feriti all’ospedale Santobono di Napoli. Questo intervento immediato ha sicuramente salvato vite, dimostrando la forza e la resilienza di una comunità spesso etichettata solo per i suoi problemi.
L’invito di Ricciardi a radunarsi all’Università di Scampia per raccogliere beni di prima necessità ha rappresentato un ulteriore passo verso la ricostruzione, non solo materiale ma anche morale, di una comunità ferita. La risposta è stata massiccia, con centinaia di persone che si sono presentate portando gli articoli richiesti, trasformando il dolore e lo sgomento in azioni concrete di aiuto. L’invito di Franco Ricciardi rimane aperto: continuare a supportare la comunità con donazioni di beni di prima necessità e con il proprio tempo. La ricostruzione sarà un percorso lungo, ma con il contributo di tutti sarà possibile ridare speranza e stabilità a Scampia. “Aiutiamoci” non è solo un appello momentaneo, ma un richiamo continuo all’unità e alla solidarietà.
L’appello di Ricciardi ha generato una valanga di reazioni e condivisioni, catalizzando ancora di più la già attiva rete di solidarietà che si era messa in moto a Scampia sin dalle prime ore della tragedia. Le richieste specifiche di beni di prima necessità hanno trovato pronta risposta tra i residenti e non solo, mostrando un esempio tangibile di come la comunità possa unirsi nei momenti di bisogno. Prima ancora che arrivassero i soccorsi ufficiali, sono stati gli stessi residenti a farsi carico delle operazioni di emergenza. Con un coraggio straordinario, hanno liberato i corpi dalle macerie e trasportato d’urgenza con le proprie auto i bambini feriti all’ospedale Santobono di Napoli. Questo intervento immediato ha sicuramente salvato vite, dimostrando la forza e la resilienza di una comunità spesso etichettata solo per i suoi problemi.
L’invito di Ricciardi a radunarsi all’Università di Scampia per raccogliere beni di prima necessità ha rappresentato un ulteriore passo verso la ricostruzione, non solo materiale ma anche morale, di una comunità ferita. La risposta è stata massiccia, con centinaia di persone che si sono presentate portando gli articoli richiesti, trasformando il dolore e lo sgomento in azioni concrete di aiuto. L’invito di Franco Ricciardi rimane aperto: continuare a supportare la comunità con donazioni di beni di prima necessità e con il proprio tempo. La ricostruzione sarà un percorso lungo, ma con il contributo di tutti sarà possibile ridare speranza e stabilità a Scampia. “Aiutiamoci” non è solo un appello momentaneo, ma un richiamo continuo all’unità e alla solidarietà.