Tragedia della galleria Umberto I, processo d’appello in corso
La prima udienza del processo d’appello sulla tragedia della Galleria Umberto I ha recentemente avuto luogo, portando alla luce nuovi sviluppi nel caso che ha scosso profondamente la comunità. Il triste evento, risalente al 5 luglio 2014, ha segnato la perdita irreparabile dello studente 14enne Salvatore Giordano, vittima di un crollo che lo ha colpito fatalmente. Il giovane Giordano, di Marano, ha trascorso giorni di agonia in ospedale a causa del grave trauma riportato, causato da un pesante frammento staccatosi dal monumento.
Nel corso del processo d’appello, due dei cinque imputati hanno sorprendentemente deciso di rinunciare alla prescrizione. Franco Annunziata, dipendente comunale, ed Elio Notarbartolo, amministratore del condominio coinvolto nella tragedia, hanno rinunciato a questo diritto. Davanti ai giudici della prima sezione, sono imputati anche Mariano Bruno, amministratore dello stesso condominio, Marco Fresa e Giovanni Spagnuolo, dirigente comunale all’epoca dei fatti.
La famiglia del ragazzo, difesa dall’avvocato Sergio Pisani, ha ottenuto una sentenza nel processo di primo grado che ha condannato i cinque imputati e ha garantito un’assoluzione. Tuttavia, il dolore e l’amarezza della famiglia Giordano non accennano a diminuire. Nove anni dopo la tragica perdita, il 5 luglio continua a essere un giorno di profondo dolore e ricordo per la famiglia, che si lamenta dell’indifferenza delle autorità comunali passate e presenti.
Umberto e Margherita Giordano, genitori della giovane vittima, esprimono la loro disperazione e il loro appello per una giustizia che sembra ancora lontana. Chiedono con forza che sia fatta giustizia per il loro figlio, a cui è stato negato, per negligenza, il diritto di crescere e vivere la propria vita.
Nel corso del processo d’appello, due dei cinque imputati hanno sorprendentemente deciso di rinunciare alla prescrizione. Franco Annunziata, dipendente comunale, ed Elio Notarbartolo, amministratore del condominio coinvolto nella tragedia, hanno rinunciato a questo diritto. Davanti ai giudici della prima sezione, sono imputati anche Mariano Bruno, amministratore dello stesso condominio, Marco Fresa e Giovanni Spagnuolo, dirigente comunale all’epoca dei fatti.
La famiglia del ragazzo, difesa dall’avvocato Sergio Pisani, ha ottenuto una sentenza nel processo di primo grado che ha condannato i cinque imputati e ha garantito un’assoluzione. Tuttavia, il dolore e l’amarezza della famiglia Giordano non accennano a diminuire. Nove anni dopo la tragica perdita, il 5 luglio continua a essere un giorno di profondo dolore e ricordo per la famiglia, che si lamenta dell’indifferenza delle autorità comunali passate e presenti.
Umberto e Margherita Giordano, genitori della giovane vittima, esprimono la loro disperazione e il loro appello per una giustizia che sembra ancora lontana. Chiedono con forza che sia fatta giustizia per il loro figlio, a cui è stato negato, per negligenza, il diritto di crescere e vivere la propria vita.