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Cronaca

Inchiesta su ingressi illegali di migranti in Campania: 20 indagati

Emergono i primi numeri dall’inchiesta condotta dalla procura di Napoli su un vasto giro di ingressi illegali di migranti in Campania, organizzati attraverso il decreto flussi. Attualmente, sono 80 i casi sospetti su cui i magistrati stanno indagando, con 20 persone già iscritte nel registro degli indagati. L’inchiesta si concentra sull’abuso delle procedure di regolarizzazione dei migranti mediante il cosiddetto “click day” legato al decreto flussi. L’indagine rivela che, a Napoli, il numero di domande di regolarizzazione è paragonabile alla somma delle domande presentate in Emilia Romagna e Veneto, sollevando sospetti su evidenti irregolarità. Il filone investigativo attuale si concentra sull’area vesuviana e sugli ingressi di immigrati dal Bangladesh, ma è previsto un ampliamento delle indagini.

Secondo le prime ricostruzioni, il sistema criminale coinvolgeva diverse figure: imprese compiacenti, intermediari, legali, e consulenti dei Centri di assistenza fiscale. Questi attori orchestravano le pratiche necessarie per far sembrare che i migranti avessero un lavoro garantito in Italia, in realtà inesistente. Ogni ingresso illegale veniva pagato migliaia di euro agli organizzatori del raggiro. Non è escluso che la camorra possa avere avuto un ruolo significativo in questo business.

Il caso era stato già evidenziato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha presentato un esposto alla Procura nazionale antimafia. In una recente informativa al Consiglio dei ministri, la Meloni ha parlato di “dati allarmanti” relativi alla Campania, evidenziando un numero sproporzionato di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari rispetto ai potenziali datori di lavoro. La presidente del Consiglio ha sottolineato il successo del governo nel ridurre del 60% gli arrivi illegali rispetto all’anno precedente, grazie anche alla collaborazione con i paesi del Nord Africa, in particolare Tunisia e Libia. La vicenda ha attirato l’attenzione di diverse figure istituzionali. Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha rassicurato sulla capacità delle forze dell’ordine e dei magistrati di monitorare e intervenire su questi fenomeni. Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha confermato l’impegno delle istituzioni a individuare rapidamente i responsabili.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha criticato la gestione della denuncia, affermando che la competenza sui flussi migratori spetta al governo e al ministero dell’Interno. De Luca ha sottolineato che il compito delle regioni è di fornire assistenza e controlli sanitari ai migranti già presenti sul territorio, evidenziando l’importanza della solidarietà e dell’accoglienza.

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