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(Video) Premio Napoli, ecco i vincitori

(Servizio: Carlo Maria Alfarano)

Sabato scorso nella suggestiva cornice della rimessa Carlo III di Via Bernardo Tanucci si è svolta la 57esima edizione del Premio Napoli.

L’edizione di quest’anno si è svolta nel quartiere di Stella- San Carlo all’Arena ( III Municipalità). La scelta di svolgere la premiazione dei sei autori del Premio Napoli è dovuta alla ricerca di ” un luogo dove riunire la vasta comunità del Premio Napoli, un punto di arrivo dopo un mese di letture in movimento, ricco di scrittori, passeggiate, libri, incontri, idee e lezioni ma soprattutto di ripartenza”.

Il Primo premio è stato consegnato allo scrittore Georges Didi Huberman, autore di Come le lucciole“, Bollati Boringhieri.
In occasione della sua visita a Napoli ne ha approfittato per svolgere un lavoro fotografico sull’ “immateriale” trippa napoletana nei caratteristici mercatini rionali della nostra città.

E’ stata poi la volta della premiazione di Joe Sacco, “Gaza 1956, Note ai margini della storia”, Mondadori.
Joe Sacco, maltese di nascita è stato premiato per il suo lavoro di graphic novel, che racconta le condizioni di vita dei Territori palestinesi. L’autore nel 1996 vinse l’ l’American Book Award per il suo reportage a fumetti: “Palestina”.

Il terzo premio è stato poi consegnato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Antonella Di Nocera a Paul Auster, autore del romanzo Sunset Park, Einaudi. L’autore americano nel suo discorso ha dichiarato di essersi emozionato durante la visita al Carcere di Secondigliano e la meraviglia di ammirare i manoscritti del poeta Giacomo Leopardi conservati dalla Biblioteca Nazionale.
Auster grazie ai voti di oltre tremila lettori ha vinto il libro dell’anno per la sezione straniera.

La prima vincitrice per la sezione italiana è stata Nadia Fusini, Di vita si muore. Lo spettacolo delle passioni nel teatro di Shakespeare”, Mondadori. L’autrice, docente di letteratura inglese presso l’Università la Sapienza di Roma è stata premiata dall’Assessore alla Mobilità del Comune di Napoli Anna Donati.

Con il volume Le rondini di Montecassino, Guanda – Helena Janeczek è stata premiata dal rettore dell’Università Federico II Di Napoli, il Magnifico rettore Prof. Massimo Marelli. Nel libro l’autrice polacca, ha ricostruito con precisione storica la battaglia infernale di Montecassino combattuta tra l’esercito alleato e l’esercito tedesco.

Ruggero Cappuccio, “Fuoco su Napoli”, Feltrinelli editore vince il premio libro dell’anno per l’edizione italiana. L’autore ha dichiarato: ” E’ un libro sulla legalità, sulla giustizia, sulla resurrezione della città, sulla grande madre Napoli che fa le sue promesse di nutrizione, sulla palingenesi un popolo, anche se in un primo momento può sembrare un libro sull’illegalità, sulla camorra, sulla morte”. Poi ha raccontato che l’ispirazione è nata in Sicilia, durante la preparazione di “Essendo Stato”, dedicato a Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia. “Borsellino e Falcone mi hanno insegnato – ha detto Cappuccio – che la mafia ci rassomiglia, interrogavano i mafiosi in dialetto siciliano per decifrare il loro linguaggio, hanno capito che la mafia, come la camorra è un grande problema culturale e che entrambe non si possono sconfiggere solo nelle aule dei tribunali”. Poi ha ringraziato Silvio Perrella e la fondazione Premio Napoli: “Il vero Premio Napoli andrebbe consegnato a loro perché hanno fatto riscoprire la città e fatto diventare i libri qualcosa di veramente importante”.

Il Sindaco De Magistris durante la premiazione di Cappuccio, ha dichiarato: ” Odio le persone conformiste, odio gli indifferenti che si girano dall’altra parte e i giornalisti che si autocensurano evitando di dare le notizie scomode”. Poi si è impegnato pubblicamente a difendere la sopravvivenza della Fondazione Premio Napoli, che come molte altre istituzioni culturali deve sempre fare i conti con la carenza di fondi”.

Alla fine della premiazione, tutti i premiati e l’organizzazione del Premio sono andati via su un autobus messo a disposizione dall’Azienda napoletana di mobilità.

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