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Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso, il lavoro di Vincenzo di Michele

NAPOLI (di Federica Bertocco) – 12 settembre 1943 ore 14:00: un commando di tedeschi atterrano con gli alianti a Campo Imperatore e liberano il Duce. “Perché nessuno degli agenti di custodia sparò un colpo? Perché la propaganda nazista diffuse una versione di liberazione in buona parte falsa? Perché erano presenti cineoperatori e la scena della liberazione fu ripresa con meticolosità in ogni frangente?”. Ancora troppi dubbi circondano la prigionia e la liberazione di Benito Mussolini, troppe vicende non raccontate, troppe espressioni non parafrasate. Forse una ‘finta’ liberazione del Duce da parte delle forze tedesche, solo un’apparente operazione militare per non consegnarlo alle forze Anglo-Americane. Vincenzo Di Michele commenta l’accaduto all’interno del suo nuovo lavoro ‘Mussolini. Finto prigioniero al Gran Sasso’. Non si tratta del solito libro che si limita a riportare la versione dei fatti; l’autore resuscita episodi inghiottiti dalla memoria, colorandoli di una curiosa novità, ossia le testimonianze dei pastori abruzzesi e di chi era presente a Campo Imperatore nel settembre 1943. “Invero sulla figura dei pastori abruzzesi in qui giorni, seppur in diverse modalità, ne hanno parlato quasi tutti gli autori dei testi storici. – scrive Di Michele – Tali episodi però sono stati nel corso del tempo accantonati, ovverosia, sono stati classificati come avvenimenti isolati e non meritevoli di ulteriori approfondimenti”. Attraverso un gran numero di foto e documenti, il tutto si intreccia scrupolosamente con il misterioso operato di ambigue personalità, quali Badoglio, Faiola e Nisi, tanto celebrati dall’Italia per la perfetta assoluzione dei propri compiti. 12 settembre 1943: Trasferito immediatamente in Germania, Mussolini annuncia nei giorni seguenti, la costituzione del partito Fascista repubblicano e di un nuovo Stato fascista repubblicano nelle regioni Centro-Nord del Paese, occupate dai tedeschi. 23 settembre 1943: Mussolini rientra in Italia e costituisce il governo del nuovo stato collaborazionista, che assumerà il nome di Repubblica sociale Italiana. 

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