Vetrine abusive, Confcommercio: “Controllare tutti”
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Commercianti di via Toledo sul piede di guerra per le sanzioni applicate l’altro giorno alle vetrine fuorilegge. In campo anche Confcommercio che reputa l’azione sanzionatoria eccessiva e senza un criterio logico: «Siamo a disposizione degli esercenti – dice il presidente di Confcommercio di Napoli, Pietro Russo – sia per l’assistenza legale che per svolgere le pratiche amministrative necessarie a regolarizzare le proprie posizioni».
Secondo Russo, i commercianti subiscono «l’ennesima bastonata» in un momento in cui tentano faticosamente di rialzarsi. «Non possiamo fare a meno constatare – sottolinea Russo – come si sia deciso di continuare a colpire un settore in profonda crisi, in una parte di territorio dove regna l’illegalità diffusa e incontrastata dell’abusivismo commerciale e dove cittadini e turisti, per camminare, sono costretti a scavalcare tovaglie stese per terra e bancarelle. Sarebbe giusto se le istituzioni dedicassero la stessa attenzione a questo fenomeno che crea degrado e concorrenza sleale». Anche Giuseppe Giancristofaro, presidente del Centro commerciale Toledo, interviene sulla vicenda: «Se la scelta delle istituzioni è quella di intraprendere una linea dura, è giusto che questa si applichi a chiunque compia illeciti. Quanti ambulanti autorizzati invadono la strada al di fuori delle aree date in concessione? Quante volte abbiamo denunciato il mercato abusivo a cielo aperto su via Toledo?» Aggiunge Russo: «La maggior parte dei negozi della zona è perfettamente in regola ed è giusto anche nei confronti di queste attività che chi ha sbagliato provveda a sanare la propria posizione. Ma è bene che i controlli valgano per tutti, non solo per la parte sana dell’economia cittadina». I commercianti hanno inviato ieri una lettera aperta al soprintendente dei beni architettonici e paesaggistici di Napoli, al sindaco Luigi De Magistris e alla polizia municipale per chiedere «più equità nel disporre i controlli, che vedono ancora una volta quali unici destinatari le aziende del terziario». © RIPRODUZIONE RISERVATA