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Cronaca

Vanessa e Samira, ennesime vittime di femminicidio

di Tiziana Pagano

Due femminicidi riempiono, le pagine di cronaca di oggi. Il primo, in Italia: l’ennesimo caso di una donna uccisa dall’ex. Si tratta di Vanessa Ballan, 26 anni, trevigiana, picchiata e uccisa a coltellate. Il41enne croato è stato arrestato ieri sera con l’accusa di omicidio aggravato. 

Quattro, le aggravanti contestate dalla procura all’assassino: la premeditazione, lo stato di gravidanza della vittima, la relazione sentimentale e la persecuzione. Rischia l’ergastolo senza possibilità di ricorrere al rito abbreviato (e quindi allo sconto di pena).

Non solo è stata accoltellata ben 7 volte in parti vitali […] prima è stata anche picchiata perché sul volto c’erano segni di percosse violente”. Dichiara il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, parlando di una “particolare ferocia”.

La vittima “ha cercato di parare i colpi perché aveva ferite alle mani, ha quindi cercato di ripararsi”, ha detto ancora Martani. Riguardo alle “sette coltellate”, ha continuato il procuratore, “più di una era mortale”.

Il secondo caso, è lontano dal nostro paese. Riguarda Samira Sabzian, in carcere in Iran da circa dieci anni, che è stata impiccata questa mattina all’alba, giustiziata nel carcere di Qeezel Hesar a Karaj. Era una “sposa bambina”, condannata alla pena di morte per aver ucciso suo marito. Lo denuncia la ong con sede in Norvegia, Iran Human Right.

“Vittima per anni dell’apartheid di genere, dei matrimoni precoci e della violenza domestica, Samira oggi è stata vittima della macchina omicida di un regime incompetente e corrotto, un regime che si è sostenuto esclusivamente uccidendo e instillando paura. Ali Khamenei e gli altri leader della Repubblica Islamica devono essere ritenuti responsabili di questo crimine. Come altre vittime della ‘macchina della morte’ del regime, Samira era tra i membri più vulnerabili di una società senza voce. Una campagna di una settimana non è stata sufficiente per salvarla. Dobbiamo lottare ogni giorno per salvare le migliaia di altre persone che rischiano di diventare vittime della macchina omicida per preservare la sopravvivenza del regime”, ha scritto su X il direttore dell’ong, Mahmood Amiry-Moghaddam.

Samira Sabzian era stata costretta a sposarsi a 15 anni e quattro anni dopo, dopo innumerevoli violenze domestiche, avrebbe ucciso suo marito, nel 2013. Da allora era in carcere. Sì, anche quello di Samira è a tutti gli effetti un femminicidio. Il suo essere donna l’ha condannata a una vita fatta di violenze e poi alla morte.

“Le leggi iraniane consentono i matrimoni forzati e precoci, dall’età di 13 anni per le bambine. Ma non proteggono le donne dalla violenza domestica e poi le ammazzano quando si ribellano”, denuncia Amnesty International Italia.

Storie di due donne, tristemente uguali a quelle di tante altre, che non conoscono confini e nazionalità. 

Tiziana Pagano

Tiziana Pagano nata a Napoli il 13/09/1988 Pass: tizianapagano

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