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Terzigno, guerriglia e corteo ‘funebre’ I paesi vesuviani rifiutano l’intesa

 

Guerriglia a Terzigno

Terzigno – Ancora scontri nella notte tra le forze dell’ordine e manifestanti a Terzigno. E la giornata inizia con un corteo “funebre”, con tanto di carro delle onoranze e corona di fiori firmata: “I cittadini del parco nazionale del Vesuvio”, dei cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase, riunitisi alla rotonda dei Passanti per raggiungere rigorosamente a piedi, come chiesto dagli organizzatori, la rotonda di via Panoramica, luogo del presidio permanente della protesta. Alle finestre i cittadini  hanno appeso delle lenzuola bianche e sugli striscioni si legge: “Voi mangiate i nostri soldi, noi mangiano camorra e rifiuti”, e ancora: “Berlusconi e Bertolaso anche l’Europa vi ha schifato”. Il corteo ha sfilato sulle note dell’inno nazionale, sventolando bandiere dell’Italia su cui c’è scritto: “Abbbiamo la stessa bandiera ma non siamo italiani”.

Un’altra notte di tensione. La battaglia, però, inizia più tardi del solito. Tutta Terzigno aspettava speranzosa l’esito dell’incontro in prefettura tra il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e quattro sindaci dell’area vesuviana sull’emergenza rifiuti nel paese campano. Ma l’esito non è stato quello che ci si attendeva. E così, poco dopo l’una di questa notte, è iniziata l’ennesima guerra notturna tra manifestanti violenti e forze dell’ordine. Poco meno di quattro ore di guerriglia urbana, durante la quale gli agenti hanno effettuato due fermi e sequestrato una bomba molotov non esplosa. Sei esponenti delle forze dell’ordine sono stati feriti: un carabiniere e un poliziotto hanno riportato traumi da scoppio, mentre gli altri contusioni e lesioni varie.

Più volte i manifestanti, si tratta di gruppi di giovanissimi, sono avanzati verso le forze dell’ordine che hanno reagito con piccole cariche di alleggerimento. Sono piovute pietre, poi i fuochi d’artificio ad altezza d’uomo, infine ancora pietre e alcune bottiglie incendiarie. Gli agenti hanno risposto alternando le cariche agli spari di gas lacrimogeni e fumogeni. I teppisti hanno alternato insulti al lancio di oggetti. Un agente ha recuperato una molotov non esplosa. Almeno altre cinque sono state lanciate contro la polizia e i carabinieri, senza provocare danni. Alla fine i manifestanti violenti se ne vanno. Ma sono pronti a tornare. Come fanno ormai, senza interruzione, da alcuni giorni

Ieri sera i manifestanti avevano contestato i sindaci dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno che hanno illustrato l’ipotesi di intesa discussa in prefettura. I manifestanti avevano ribadito ai sindaci che si sono recati alla rotonda Panoramica che non c’è alcun margine di trattativa e che pretendevano garanzie, anche attraverso un decreto legge, circa l’immediata revoca del progetto di apertura del secondo invaso, ovvero quello di cava Vitiello. (Repubblica)

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