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Napoli: ragazzo di 20 anni muore sul lavoro

di Tiziana Pagano

Oggi l’Italia conta l’ennesima vittima sul lavoro. Raffaele Vergara, un ragazzo di 20 anni,  sarebbe morto incastrato in un macchinario della Delifood, una ditta di Afragola specializzata in prodotti alimentari. Sono ancora da accertare le dinamiche dell’incidente.

Proclamato il lutto cittadino dal sindaco di Crispano, Michele Emiliano, che ha scritto: “Questo tragico evento impone un impegno forte e non più rinviabile da parte di tutti sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ necessario che, da parte di tutti i soggetti interessati a questo importante e delicato tema, sia ancora più forte il senso di responsabilità per evitare incidenti inaccettabili in un Paese come l’Italia”. 

Secondo le rilevazioni dell’INAIL, il numero dei lavoratori morti a causa di infortuni sul lavoro in Italia nel 2022 sono state 1090. Sempre citando l’INAIL: “Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo quadrimestre 2023 sono state 264. […] Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Nord-Ovest (da 74 a 79 casi), al Centro (da 58 a 60) e nelle Isole (da 17 a 20), un calo nel Nord-Est (da 65 a 60) e al Sud (da 47 a 45). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la Liguria, l’Umbria e la Campania (+6 casi mortali ciascuna), mentre i cali più evidenti sono quelli di Puglia (-6), Toscana, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano (-4 ciascuna)”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, commenta così i dati pubblicati: “Purtroppo siamo consapevoli di come in questo drammatico bilancio restino fuori molti altri decessi. Quelli che appartengono all’economia sommersa e tutti i lavoratori che non sono assicurati Inail. Ci auguriamo, dunque, che il nostro impegno quotidiano nell’elaborazione di questi studi possa sostenere un concreto percorso di prevenzione degli infortuni sul lavoro. L’obiettivo del nostro Osservatorio è e sarà sempre quello di diffondere i dati dell’emergenza per spronare tutti coloro che si occupano di tutelare la salute dei lavoratori a riflettere e a rispondere quanto prima in modo efficace a questa strage. Perché è chiaro che in un Paese come il nostro, in cui ci sono tutti gli strumenti normativi per proteggere i lavoratori dagli infortuni, non si può arrivare ad ogni fine anno con un bollettino di morte che parla sempre di oltre 1000 vittime. Il punto è, che con un serio programma di formazione e aggiornamento dei lavoratori, attuando azioni di efficace controllo preventivo e di sospensione delle attività in aziende che presentano gravi violazioni delle norme antinfortunistiche, tutti gli incidenti potrebbero essere evitati. Tutti, da quelli meno gravi a quelli più gravi, fino a quelli mortali”.

Tiziana Pagano

Tiziana Pagano nata a Napoli il 13/09/1988 Pass: tizianapagano

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