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Cronaca

Libano, quali politiche per l’immigrazione?

(foto di Michele Scala) – La questione della donna in Libano, sembra toccare altri campi di rivendicazione sociale e riflettere un clima generale che sarebbe troppo frettoloso associare a quello delle rivoluzioni arabe.

Break the silence Beirut 2014 (foto di Michele Scala)
Break the silence Beirut 2014 (foto di Michele Scala)

In particolare, parlare di diritti della donna in Libano fa subito pensare alla questione delle politiche rispetto all’immigrazione e alla condizione delle donne migranti. Il fenomeno recente dell’approdo di forza lavoro femminile straniera – o meglio non-araba – nel paese dei cedri è stato accompagnato dal totale disinteresse politico rispetto alle condizioni di accoglienza di queste lavoratrici. Chiamate a lavorare nelle case dei più fortunati, sottopagate e confinate nella sfera domestica della famiglia di accoglienza, confiscate del passaparto e del permesso di soggiorno dai loro nuovi padroni, queste donne sono spesso vittime di maltrattamenti e di abusi. Sono stati registrati casi di stupro e molti di più non lo sono stati. La società civile ha organizzato negli ultimi due anni numerose campagne e una manifestazione a loro favore (2013) totalmente nuova nel suo genere. Le associazioni presenti a questa giornata internazionale della donna non hanno mancato di ricordarlo nei loro slogan.

Goccia che fa traboccare il vaso o filo rosso fra le rivendicazioni di una società civile in risveglio?

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