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La spia – A Most Wanted Man, da giovedì in tutte le sale

NAPOLI (di Gennaro Auricchio) – Ci siamo! Giovedì nelle sale esce il nuovo e attesissimo film di Anton Corbijn: La spia – A Most Wanted Man. L’ attesa è dovuta non solo al ritorno sul grande schermo del regista olandese ma anche e (soprattutto) al fatto che il pubblico italiano potrà vedere Philip Seymour Hoffman in una delle sue ultime apparizioni. L’attore scomparso a New York il 2 febbraio scorso, rischia di ricevere una candidatura postuma proprio grazie a questo film, che come dichiarato dal regista stesso “si è caricato di un peso ancora più grande dopo quello che è successo a Philip”.

La spia - A Most Wanted ManProprio il commiato attore statunitense parlava così del suo ruolo in una delle sue ultime interviste. “Il mio personaggio ha una grande empatia con quelli che sono rimasti ‘incastrati’. Questo è uno di quei film dove se per qualche motivo non ti senti scosso quando lo vedi, non so davvero cosa ti possa scuotere la coscienza. Credo che se lo si guarda con occhi aperti e mente aperta possa scatenare accesi dibattiti”

La pellicola tratta dal romanzo di John Le Carré, Yssa il buono racconta la storia di una piccola unità antiterroristica che agisce ad Amburgo sotto la direzione di Gunther Bachmann (Hoffman). Lo scopo della missione è quello di catturare un accademico musulmano che sta appoggiando segretamente delle attività terroristiche tramite donazioni. Con l’aiuto di un’agente CIA, di un banchiere e di una giovane avvocatessa, Bachmann dovrà portare a termine la missione.

Apparentemente rispetto alle altre spystory non c’è niente di nuovo, ma come ha dichiarato Corbijn, la differenza sta in un modo diverso di descriverla, facendo grande attenzione anche alla psicologia dei personaggi.

“Il vero lavoro della spia non sono tanto le corse sui tetti, quanto il lavoro di Intelligence”

L’altra punta di diamante del cast è sicuramente William Defoe che ha parlato così del film:

“Il film affronta la questione fondamentale che sta alla base del lavoro della spia […]  È un tema non nuovo ma purtroppo estremamente attuale e sempre più importante dal momento che il terrorismo è diventato un elemento costante nello scenario politico mondiale”

Aldilà delle dichiarazioni dei protagonisti, tutta l’attenzione sarà sicuramente su Philip Seymour Hoffman che con l’interpetrazione dell’agente tedesco in lotta contro il male potrebbe ottenere un’ulteriore riconoscimento (nel 2006 ha vinto l’Oscar per  Truman Capote – A sangue freddo) del suo straordinario talento.

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