La parole sono pietre, non “Bolle” di sapone

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo) – Avremmo voluto vedere quei clochard dentro il teatro San Carlo, coperti da questo freddo infernale per loro che non hanno un tetto, ma erano fuori. Sono stati molti gli aiuti che il Comune di Napoli ha offerto a queste persone, ma bisogna fare di più. Le parole di Roberto Bolle mi hanno amareggiato. Il degrado è altrove. E’ vedere una società in recessione e riscontrare che la classe dirigente non si occupa di una politica di sviluppo. E’ riscontrare che la precarietà esiste ancora per persone oltre i 40 anni. E soprattutto verificare un’insensibilità gratuita e fuori luogo che non aiuta la società a progredire.
Il ballerino cerca di rimediare, facendo sparire foto e tweet. “Il web non è scritto a matita, ma a penna”. Le sue parole si sono diffuse come un virus.
Il Sindaco De Magistris, ricorda “le azioni intraprese per i senza fissa dimora”. Nessuna polemica, solo la rendicontazione momentanea di quello che è stato fatto fino ad oggi. L’orgoglio di alcuni napoletani è evidenziato in alcune affermazioni sul social network: “Napoli non può essere offesa da chi non è napoletano, anche perché – continua nel suo post, questo degrado sta ovunque”. Per il popolo del social network dunque la condanna a queste affermazioni, non resta che associarci.