Intimidazioni verso i lavoratori, il “caso” Poste Italiane approda al Parlamento Europeo
NAPOLI – Il 29 settembre 2014 l’eurodeputata Eleonora Forenza ha presentato un’Interrogazione al Parlamento Europeo in cui si chiede di far chiarezza sulla “Situazione ambientale nel CMP: Centro smistamento corrispondenza delle Poste Italiane a Napoli”.
Al CMP lavorano circa 700 persone in condizioni ambientali che non rispettano i minimi standard di sicurezza e igiene richiesti dalla legge. L’interrogazione europea fa seguito a quella presentata al Senato della Repubblica il 6 agosto scorso dai senatori De Cristofaro e Barozzino dagli analoghi contenuti. Il “caso” poste italiane è degenerato dopo che questa estate gli impianti di condizionamento non hanno funzionato per circa 40 giorni tra giugno e luglio, portando gli operari a lavorare a temperature di anche 45 gradi. Alle richieste dei dipendenti di rispettare i requisiti minimi di sicurezza, l’azienda ha risposto con vere e proprie intimidazioni, come quella adottata contro un lavoratore, Antonio D’Alessandro, che si è visto imputare un provvedimento disciplinare pesantissimo per essersi allontanato dalla sua postazione in seguito a un malore.
Il lavoratore, che aveva più volte segnalato ai dirigenti la situazione insopportabile dovuta alla mancanza di climatizzatore nel suo reparto, il giorno 10 giugno era stato colto da malore e trasportato in ospedale a causa di una, come recita il referto, “vertigine con astenia” dovuta a colpo di calore, diretta conseguenza della difficile situazione lavorativa. Al rientro in azienda, A. D. si era ritrovato nella medesima situazione e, seguendo il consiglio dei medici ai primi sintomi di vertigine, si era allontanato dal suo posto per bere e bagnarsi i polsi; tanto è bastato all’azienda per contestargli l’abbandono del posto di lavoro e sanzionarlo con 10 giorni di sospensione senza retribuzione. Per i lavoratori oltre al danno la beffa, dunque, e mentre aspettano la risposta del Parlamento Europeo al CMP di Napoli l’aria continua a essere “irrespirabile”.