“Fate, sirene e samurai”, l’album d’esordio tra mito e modernità
NAPOLI – Giovedì 3 dicembre alle 18:30 presso lo Spazio Nea sarà presentato “Fate, sirene e samurai”, l’album d’esordio del cantautore napoletano Tommaso Primo, già disponibile negli store, prodotto dalle etichette partenopee FullHeads e AreaLive con la collaborazione di Trail Music Lab e distribuito da iCompany: dieci storie moderne, intense e delicate, che rimandano al mito, alla fiaba e alla canzone classica napoletana. Ad introdurre la presentazione Gianni Simioli; ospite della serata, Dario Sansone, frontman dei Foja, che con Tommaso interpreta nel disco il brano “Bumba meu boi”.
L’uscita dal disco è stata accompagnata dalla pubblicazione del videoclip del primo singolo, “Prayer for Kumbaya”, realizzato da Ubia, giovane casa di produzione casertana
Un album in cui la world music incontra il pop, e che già nel titolo mostra la sua originalità sonora, fatta di contaminazioni tra diverse culture. Si parte dalle “fate” che richiamano il tropicalismo del Brasile, nei testi come nella musicalità. Immancabili le “Sirene” di tradizione napoletana. L’album è infatti interamente cantato in dialetto, che ne impreziosisce la narrazione, e partenopei sono i featuring con Dario Sansone, Fede’n’Marlen e il pianista e compositore Danise, oltre al legame con il sound popolare che è presente nei temi trattati, nel linguaggio e nelle ambientazioni di alcuni brani. Infine l’esotismo dei “samurai”, un omaggio al Giappone come simbolo dell’unione tra tradizione e modernità.
Il cinema felliniano, i testi di Caetano Veloso e la genialità di Disney ispirano un disco che vuole cantare l’amore, ma anche l’immigrazione, la guerra e i valori dettati dalla natura, attraverso metafore e suggestioni, che scorrono nel perfetto accordo tra parole e musiche, arrangiate dal produttore artistico Enzo Foniciello, in arte Phonix. Registrato presso il Trail Music Lab e missato da Daniele Chessa, l’album è stato poi masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà studio (Muse, Vinicio Capossela). L’artwork è a cura di Francesco Filippini.