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Coppa del Mondo 2022: Qatar, “La schiavitù moderna”

(di Raffaele Caiffa) – Particolari a dir poco sconcertanti sono venuti a galla negli ultimi mesi circa la situazione nei cantieri in Qatar per i lavori della Coppa del Mondo 2022. Le notizie non hanno trovato la giusta visibilità quest’estate non solo a causa delle Olimpiadi e degli Europei di calcio, ma anche a causa di taciti consensi dispensati dalla gerarchica del posto che ha abusato di eccessiva libertà in un contesto che sembra ipnotizzare tutti attraverso la sfera di cuoio sul manto verde, tralasciando i valori umani che dovrebbero essere alla base dello sport e della vita stessa.

qatar-condizioni-di-lavoroTutto è partito da una denuncia fatta da due calciatori professionisti: Tom Høgli e William Kvist, i quali hanno protestato vivamente per le condizioni dei lavoratori per la Coppa del Mondo in Qatar nel 2022. “Le condizioni di lavoro in Qatar sono, purtroppo, crudeli“, ha detto il norvegese Tom Høgli in un video registrato per l’associazione dei giocatori di calcio danesi e pubblicato dalla FIFPro. Høgli, difensore 32enne che gioca in premiership per il FC Copenaghen, ha anche citato “questioni di sicurezza” e “salari bassi” per i lavoratori migranti. “I loro passaporti sono confiscati e vivono praticamente come schiavi. Il mondo del calcio non può accettare una cosa simile. Possono migliaia di lavoratori morire per quattro settimane di calcio?” ha dichiarato. Il compagno di squadra William Kvist (che ha militato anche nel Wigan nella stagione 2014-2015) aggiunge: “Che migliaia di persone debbano morire per costruire degli stadi non ha nulla a che fare con il calcio“.

Varie fonti affermano che oltre 1.300 lavoratori sono già morti e che si potrebbe arrivare a circa 4.000 decessi prima che inizi la Coppa del Mondo, ma il Qatar nega stime future e numeri passati. Il paese attualmente impiega circa 5.100 lavoratori su siti appositi per la Coppa del Mondo, un numero che raggiungerà il picco massimo di 36.000 lavoratori entro il 2018.

Il governo del Qatar ha respinto ogni accusa, tuttavia, l’organizzazione per i diritti umani Amnesty International ha puntato il dito contro la nazione che ospiterà la Coppa del Mondo, rea d’aver abusato dei lavoratori nei cantieri pur di rispettare le tempistiche stabilite per l’evento. La BBC ha parlato di un operaio edile inglese che ha lasciato il paese dopo due settimane, perché le condizioni di vita e di lavoro erano “una vergogna assoluta“. Come se non bastasse, il caldo rovente dell’estate ha attirato diversi incendi che si sono uniti alle già pessime condizioni di lavoro e alle molteplici violazioni dei diritti umani. Mads Oland, capo dell’associazione dei giocatori, ha detto che una situazione simile potrebbe essere evitata in futuro “se la FIFA si assicurasse che le clausole sociali fossero osservate”.

Il presidente della Fifa Gianni Infantino, ha annunciato che l’organizzazione avrebbe stabilito un team indipendente per monitorare le condizioni di lavoro degli uomini impiegati sui cantieri.

“In linea con il nostro impegno continuo a fare progressi tangibili sul benessere dei lavoratori, questo appuntamento con un terzo team indipendente è un passo importante per noi“, ha detto Hassan Al-Thawadi,capo del corpo di supervisione per l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2022. “Continuiamo a migliorare ad ogni passo del nostro viaggio e ci assicuriamo che il nostro approccio al progresso per il benessere dei lavoratori sia trasparente, così come le nostre norme, lavoriamo affinchè siano effettivamente e rigorosamente applicata in tutta la catena di fornitura dei nostri progetti.”

Amnesty International, nella sua denuncia, sostiene che i lavoratori sul Khalifa International Stadium abbianosubito abusi e siano stati sottoposti a lavori forzati. I lavoratori hanno dovuto mentire sui loro stipendi e sono stati costretti in alloggi squallidi. E’ stata la prima volta che Amnesty International ha fatto una denuncia specifica di violazioni dei diritti umani in un luogo scelto per ospitare una competizione sportiva. Il Qatar ha replicato definendo le affermazioni “ingannevoli”.

LA SOCIETA’ INCARICATA, la Impactt, è stata designata per controllare le condizioni di lavoro sui cantieri, e si descrive sul suo sito web come “una società di consulenza leader specializzata in commercio etico, i diritti umani e standard di lavoro” ed ha sede a Londra. Il direttore della compagnia Rosey Hurst ha detto: “Il nostro intento è quello di mettere i lavoratori al centro di tutto ciò che facciamo, mentre lavoriamo per capire come e perché si verificano degli abusi, per sostenere il risanamento per ogni individuo i cui diritti sono stati violati e di costruire sistemi e pratiche per sostenere posti di lavoro dignitosi per i lavoratori, ora e in futuro. Non vediamo l’ora di applicare questi principi con il Comitato Supremo per la consegna e Legacy appena inizierà il nostro impegno.

La mossa è un tentativo da parte della FIFA, organo di governo del calcio mondiale, per alleviare i timori di violazioni dei diritti umani nello stato, ed anche Amnesty International sembra aver accolto favorevolmente questo passo che sembra condurre verso la giusta direzione.
SANGUE, SUDORE E LACRIME: parlando della la sua prima visita in Qatar da quando è diventato capo della Fifa, Infantino ha detto: “Noi non siamo soliti sederci ed aspettare. La Fifa intensificherà i suoi sforzi nella supervisione al fine di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori nella costruzione dei siti della Coppa del Mondo FIFA per Qatar 2022.” Infantino ha detto di volever pronta la commissione di controllo il prima possibile, aggiungendo che il piano era stato accolto dalle “alte autorità del Qatar”. Il n.1 della Fifa ha inoltre detto d’aver personalmente parlato con il primo ministro del Qatar Abdullah bin Nasser Al-Thani per una maggior tutela dei lavoratori.

In risposta ai commenti del capo Fifa, il Ricercatore di Amnesty International, Mustafa Qadri ha detto: “Finalmente sembra che la Fifa si sta rendendo conto che ci vogliono azioni concrete, affinchè la Coppa del Mondo 2022 in Qatar non sia costruito sul sangue, sudore e lacrime dei lavoratori migranti “. Amnesty International ha riferito sulle presunte violazioni in Qatar per la Coppa del Mondo 2022 in un documento molto ampio risalente al marzo scorso. Sulla base delle versioni di ben 132 lavoratori in vari siti, il rapporto sostiene lavoratori le parole di lavoratori provenienti da Nepal ed India che hanno rivelato quanto detto in precedenza, inoltre i lavoratori avevano affermato anche che i loro salari erano trattenuti ed i passaporti confiscati.

E ‘stato riportato che il Qatar spenderà 200 miliardi di dollari per la Coppa del Mondo 2022, compresa la costruzione di un enorme numero di strutture per ospitare tale evento, e ci sarà un ritorno economico turistico da ora fino al 2022 di circa 12 miliardi di euro. Un giro di soldi che in collega gran parte del globo e che non sembra avere freni, neanche dinnanzi alle vite di tante persone.

Raffaele Caiffa

cell. 339 3103590

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