Comitati contro la discarica a cielo aperto
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Rifiuti di ogni genere in via Domenico De Roberto, una strada del quartiere Ponticelli, una discarica a cielo aperto: cruscotti di autovetture, penumatici, tubazioni in cemento, pezzi di amianto, autovetture senza targa abbandonate, ma anche gabinetti e rifiuti organici in putrefazione.
La denuncia parte da alcuni residenti del quartiere che ogni giorno devono far fronte ai cattivi odori ed alle esalazioni tossiche oltre che allo scenario sconfortante di vedere i rifiuti sotto casa. A farsi carico di una diffida inviata al Sindaco Luigi De Magistris lo scorso dicembre è Raffaele Di Monda, avvocato e leader del movimento “Conquistiamo la normalità”, alla quale però non vi è stata risposta, oltre al fatto che non vi sono stati interventi di rimozione dei rifiuti. “Avremmo voluto una risposta – ha detto Di Monda – o almeno una pianificazione di intervento, non solo perché lo chiedono dei cittadini, ma perché lo prevede la legge; il Sindaco De Magistris – continua – dovrebbe intervenire per l’emergenza sanitaria in 30 giorni e rimuovere i rifiuti, altrimenti gli si potrebbe imputare l’omissione di atti d’ufficio punibili con la reclusione fino ad un anno”. E’ proprio il Testo Unico per gli Enti Locali che all’articolo 50 prevede “l’intervento del Sindaco in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica quale rappresentante della Comunità Locale”. I cittadini del rione che si trova a ridosso della discarica chiedono “la tutela della loro incolumità e la sicurezza per i propri figli in quanto “ogni giorno vengono gettati rifiuti organici e pericolosi e gli odori sono diventati nauseabondi, dicono. Intanto gli sversamenti ad opera di sconosciuti continuano, probabilmente di notte, utilizzano la copertura del piccolo ponte per scaricare di sotto oggetti di risulta dell’edilizia, copertoni e altri scarti industriali. La tossicità è sotto gli occhi di tutti, ma “l’indifferenza nuoce ancora di più”, affermano alcuni residenti del quartiere. Non è la prima volta che ignoti appiccano le fiamme, provocando incendi pericolosi, probabilmente con l’intento di ottenere attenzione su un problema a cui non sembra esserci al momento una soluzione. La permanenza dei rifiuti sotto quel ponte è praticamente una sorta di silenzio-assenso per lo sversamento continuo di ogni sorta di veleno, amianto compreso. Secondo Di Monda è necessaria una risposta alle richieste legittime di alcuni cittadini, ed è indispensabile un intervento che tuteli la salute dei residenti, ed aggiunge: “Speravamo che la diffida smuovesse qualcosa, ma quest’indifferenza dell’Amministrazione Comunale ci fa capire che nulla sui vuole fare in questo pezzo di territorio; siamo sempre più consapevoli che le periferie restano ai margini per geografia e per strategie politiche, ma i cittadini hanno la forza e la volontà per reagire”.