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Branca e Oriali litigano, e l’inter non supera l’ostacolo Atalanta

NAPOLI (di Nicola Brattoli) –  Delude ancora l’inter:  arriva uno pareggio a reti bianche con l’Atalanta, ed è un punticino che non serve a smuovere la classifica.  Milito sbaglia il secondo tiro consecutivo da calcio di rigore, ed è un errore pesante. A far discutere, però, non è solo il campo; ma soprattutto quanto avviene fuori.

Branca vs Oriali: Battibecco polemico è quello visto tra il Dt. Marco Branca e Lele Oriali, ex dirigente e anello di congiunzione tra squadra e società. Ecco le parole di Branca: “Non scappo mai di fronte alle responsabilità, me le prendo, se a qualcuno fa piacere. Comunque la spiegazione di questa stagione verrà fatta, la farò, magari addirittura in conferenza stampa alla fine della stagione, anche perché ho sentito dire cose giuste, ma anche inesattezze, di base, o cose che potevano sembrare, o sono, di parte. Stiamo già lavorando da tempo su quello che può essere il nostro futuro, in questo momento però siamo ovviamente anche molto concentrati sul finale di stagione. A me piace stare vicino alla mia squadra, i nostri tifosi devono fare la stessa cosa, perché siamo a 8 punti dal terzo posto, abbiamo squadre vicino e ci sono partite decisive. Pensiamo a lavorare bene, poi per le spiegazioni ci sarà tempo”. E poi la stoccata per Oriali: “No, non devo rispondere, perché anche quando era qua, non si è mai occupato di mercato se non nei primi due anni della mia gestione, non conosceva le cose della società come le conoscevo io, come le conosceva il mio presidente”. Poco dopo arriva la risposta di L.O.  a Mediaset Premium: “Quando dice che non facevo mercato ha la memoria corta, perché le trattative le abbiamo fatte insieme. Sarebbe meglio che Branca si preoccupi di risolvere i problemi che ha contribuito a creare. “È stato contestato il presidente e secondo me non ha molte responsabilità, perché le risorse economiche le ha fornite ed evidentemente non sono state spese bene. Branca deve accettare le critiche e non pensare a rispondere a me, con i problemi che ci sono: forse invidiava un po’ il mio rapporto anche con gli allenatori, da Mancini a Mourinho. Ha anche detto che non ero nemmeno un dirigente dell’Inter: al contrario, ero nel censimento e firmavo documenti ufficiali”. Insomma diatribe che di certo non fanno il bene dell’inter e dei tifosi.

Non salvate il soldato Forlan:  Nel secondo tempo Ranieri chiede a Forlan se la sentisse di giocare, gli ultimi venti minuti di gioco, sulla sinistra e dare una mano anche in fase difensiva e la risposta dell’uruguaiano è stata negativa. È importante sottolineare che Forlan non è certamente un’ala; ma un attaccante ed entrare tra i mugugni di un S.Siro, già per buona metà spazientito, non è la migliore occasione per un calciatore che, fin qui, ha profondamente deluso le attese. Gravissimo è il suo egoismo, perché ha anteposto i suoi interessi a quelli della squadra e del mister ,e per uno che prende cinque scintillanti milioni di euro all’anno, fare una corsetta dietro al terzino avversario ogni tanto, non dovrebbe essere un grande problema.

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