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Wimbledon: Nadal si piega ancora, passa Brown

LONDRA (di Raffaele Caiffa) – Dispiace a tutti vederlo così, non importa che siate fan sfegatati di Roger Federer o assidui supporter di Novak Djokovic, qui stiamo parlando di Rafa Nadal: 14 Slam, 6 finali nei Major ed un totale di 66 titoli vinti in carriera, i brividi.

nadal
Nadal

Rafa perde 7-5 3-6 6-4 6-3 in 2 ore e 37 di gioco contro il n. 102 del ranking Atp Dustin Brown, il rasta mezzo giamaicano-mezzo tedesco che lo aveva battuto ad Halle nel 2014. I brividi vengono nel vederlo ora, Nadal, sconfortato, con il capo chino e lo sguardo quasi impotente rivolto verso il proprio angolo, conscio che qualcosa non va e senza riuscire  a trovare la giusta soluzione ad un rebus che aleggia sul nativo di Manacor da ormai troppo tempo.

Il primo set parte alla grande per Nadal: 2-1 e servizio, poi Brown è bravo a non vacillare, colpito non si tira indietro, anzi, non rinunciare al suo tennis, fatto di colpi vincenti (o palle finite in tribuna), corse, rincorse e scivolate come fosse in un spiaggia, una tenuta fisica invidiabile, al contrario di quella di Rafa, e il break arriva sul 3 pari con il tedesco che mette a segno undici punti consecutivi. I colpi del numero 10 del mondo non sono pesanti o incisivi come dovrebbero, eppure il set è in equilibrio,  almeno fino all’ennesimo turno di battuta dello spagnolo che cede il servizio sul 7-5 perdendo anche il set dopo un brutto errore: un punto che il “vecchio Rafa” non avrebbe mai concesso. Brown è bravo a sparare un dritto al fulmicotone fra i piedi del suo avversario che quasi si infortuna (colpo alla tibia) nel tentativo di respingere il colpo. Il tutto in un’altalena di 40 minuti.

Nel secondo parziale Nadal ottiene nuovamente il break nel terzo gioco ma riesce a confermare il vantaggio fino al successivo break nel nono gioco:  6-3 in 37minuti con un Nadal rinfrancato, Brown ridimensionato.

Nel terzo set le speranze del pubblico di vedere la rimonta del campione frenano di colpo contro la voglia del tennista tedesco di imporsi sul centrale e a causa dei tanti errori di Nadal che commette due doppi falli sanguinosi:il  primo a strappare il servizio all’avversario sul 3-2 è Dustin Brown, che non contento si procura anche 2 palle break nel settimo gioco, qui Nadal riesce a metterci una pezza ma è il teutonico a portare a casa il set per 6-4.

Seguendo la striscia negativa, le cose non miglirano per Rafa nel quarto set: due errori di dritto regalano un altro break a Brown. Dustin, sostenuto dal servizio, procede spedito verso la vittoria: non concede neanche i vantaggi a Nadal, che invece salva con successo 2 matchpoint nel decimo gioco, ma è solo questione di tempo:Brown serve sul 5-4, inizia con un doppio fallo ma poi assesta due vincenti ed il match è suo.

I continui problemi fisici, il calo estremo di una tenuta mentale fino ad un anno fa impeccabile, poi le brevi apparizioni, da comparsa, nei primi 3 Slam stagionali: troppo poco per uno abituato a fare da protagonista nei palcoscenici più prestigiosi del mondo del tennis, non ultimo Wimbledon, dove il maiorchino ha vinto nel 2008 e nel 2010.

Non ero mai stato sul campo centrale di Wimbledon” racconta Brown, “non sapevo cosa sarebbe successo, pensavo che avrei avuto un po’ di paura ma con l’andamento del match mi sono trovato a mio agio… essere sull’erba contro Nadal sapendo che l’avevo già battuto in precedenza non è stato facile ma ho giocato il mio tennis, non avevo nulla da perdere, avessi perso 6-1, 6-2, 6-3 avrei perso da Rafa! Ho così tanto rispetto per Nadal…”

Il campione spagnolo, che nonostante la sconfitta ha elargito autografi lungo la strada per gli spogliatoi, ha ammesso: “Ho perso e sono triste per questo, ma non devo dimenticarmi che qui ho fatto 5 finali tra cui 2 vinte, rappresentano alcuni dei ricordi più belli della mia carriera. Non so quanti giocatori hanno raggiunto risultati del genere. Questo è lo sport, io sono un bravo perdente, quando non gioco bene lo accetto. Congratulazioni a Duston. Ci sono bei momenti e brutti momenti, e questa categoria fa parte del mio stato d’animo odierno. La mia vita e la mia carriera continuano. Se lavorerò duramente, le cose potranno migliorare, ma non so se tornerò al livello espresso nel 2010, nel 2008, 2007 o 2006. Per il secondo anno di fila non ho problemi alle ginocchia, ero pronto per competere e sono stato battuto. Mi appresto a giocare ogni torneo con la giusta motivazione, cercando di prepararmi al meglio e penso di averlo fatto anche per questo torneo”.

Viene da pensare a Roger Federer, eterno rivale di Nadal in questo decennio tennistico, un duello fatto di classe e muscoli ma anche tanta, tanta lotta psicologica, quella che a tratti sembra divorare Rafa. L’ultimo Slam conquistato dall’iberico risale al Roland Garros 2014, vinto in finale contro Novak Djokovic, attuale numero 1 del mondo, in risposta alla sconfitta subita lo stesso anno pochi mesi prima agli Australian Open contro un altro svizzero, Stanislas Warinka (fresco vincitore del Roland Garros 2015).

Solo 2 titoli nel 2015, e in tornei secondari, a Buenos Aires e Stoccarda, ora assistiamo al declino di un campione che ha alzato innumerevoli trofei e ci ha deliziato per anni con i suoi colpi, chi è amante del tennis, spera che Nadal sappia “rinascere” come fece Roger Federer nel 2013.

Raffaele Caiffa

cell. 339 3103590

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