Via Toledo, cede il pavimento, chiude lo store
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Crolla il pavimento dell’esercizio commerciale Vodafone in via Toledo. Già dieci giorni fa il primo cedimento, conclusosi poi con lo sprofondamento del suolo. Psicosi dei commercianti della zona i quali vogliono vederci chiaro e soprattutto chiedono le dovute garanzie per le loro attività. «Abbiamo timore che possa crollarci il pavimento sotto i piedi – dicono alcuni esercenti di via Toledo – non pensiamo che sia un caso isolato. Il Comune ci deve rassicurare e dare soprattutto certezza che non vi siano infiltrazioni pericolose. Ci sono dissesti anche in altri quartieri e per noi sono dei campanelli d’allarme».
Alcuni residenti attribuiscono il crollo ad un’infiltrazione d’acqua già esistente e manifestatasi violentemente a seguito delle piogge di queste ultime settimane, ma c’è chi ipotizza che la situazione di stabilità degli edifici sia peggiorata dopo la conclusione dei lavori della metropolitana della zona. «Sono molteplici gli appartamenti e i negozi – dice un residente – che presentano lesioni sulle pareti; prima dei lavori della metropolitana non avevamo di questi problemi, un motivo ci sarà». Le istituzioni locali rassicurano i cittadini e chiedono che vi sia più attenzione da parte dei privati: «È evidente che bisogna effettuare un monitoraggio accurato per accertare le cause di questo crollo – dice il presidente della seconda municipalità Francesco Chirico – ma andrei sul sicuro escludendo a priori cause legate ai lavori della metropolitana, in quanto proprio in quel pezzo di territorio sono stati effettuati lavori di consolidamento degli edifici per dare maggiore stabilità; resta invece aperta la questione delle infiltrazioni d’acqua su cui la maggior parte delle volte è colpa dei privati». Secondo il presidente Chirico infatti commercianti e amministratori di condomini sono talvolta poco attenti agli scarichi pluviali e alle fogne che, se non sono a norma, provocano la stagnazione delle acque con conseguenti smottamenti, frane o crolli. Resta emblematico il caso di via Speranzella ai quartieri Spagnoli lo scorso febbraio, «su cui – sottolinea Chirico – insisteva una concausa di colpe», e che ha visto sgomberare due edifici e sloggiare circa 30 famiglie per motivi di sicurezza. I vigili del fuoco avevano accertato gravi problemi alla statica, causati anche lì da infiltrazioni d’acqua. «Già allora – sottolinea Chirico – avevo fatto un appello alle amministrazioni condominiali affinché potessero verificare gli scarichi dei propri edifici in modo da evitare situazioni di pericolo come quelle di cui veniamo a conoscenza e che diventano irrimediabili se si giunge con ritardo alla soluzione del problema». a. ian. © RIPRODUZIONE RISERVATA