Sorrentino, Moretti, Garrone, L’Italia è protagonista a Cannes.
NAPOLI (di Gennaro Auricchio) “Siamo felici e orgogliosi di rappresentare l’Italia in concorso al prossimo Festival di Cannes. Siamo consapevoli che è una grande occasione per noi e per tutto il cinema italiano. I nostri film, ognuno a suo modo, cercano di avere uno sguardo personale sulla realtà e sul cinema; ci auguriamo che la nostra presenza a Cannes possa essere uno stimolo per tanti altri registi italiani che cercano strade meno ovvie e convenzionali”.
Con queste parole i tre registi italiani hanno voluto lanciare il loro messaggio a tutti i giovani registi italiani e al mondo dell’industria cinematografica made in Italy. Era precisamente dal 1994 che l’Italia non presentava al festival di Cannes più di un regista (l’ultima volta fu per il “Diario” di Moretti, vincitore del premio alla regia, “Le buttane” di Aurelio Grimaldi, “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore e “Barnabo delle montagne” di Mario Brenta) e questa volta i film in gara sembrano essere i favoriti per fare incetta di premi.
Le nostre tre bocche di fuoco si presentano ai nastri di partenza con dei film davvero belli e che riusciranno a tenere alta la bandiera del nostro cinema. Anche grazie a loro, i film tricolore, continuano a mantenere il loro fascino e sopratutto la loro credibilità agli occhi del mondo intero che nonostante tutto guarda ancora al nostro paese come un pozzo inesauribile di arte e genialità.
Il film di Garrone e quello di Sorrentino strizzano l’occhio proprio al pubblico estero con due film interamente girati in inglese e con dei cast davvero importanti.
In “Tale of Tales – Il racconto dei racconti” di Garrone c’è Salma Hayek, Vincent Cassel e John C. Reilly impegnati in un film liberamente ispirato a “Lo Cunto de li cunti” di Giambattista Basile (autore napoletano del XVII secolo), dall’altro lato Sorrentino risponde con Michael Caine (vincitore di due Oscar), Harvey Keitel e Jane Fonda, pure lei vincitrice di due Oscar, che vanno a formare il cast di “Youth – La giovinezza”, che uscirà nelle sale nel prossimo maggio e che racconta la vicenda di due vecchi amici (Fred e Mick) legati fin troppo agli anni 80 e al loro glorioso passato che si ritrovano insieme in vacanza in un albergo delle Alpi e sono costretti a fare i conti con un presente fatto di sfide artistiche e non solo.
Nanni Moretti invece si affida a Margherita Buy nel suo film “La Madre” per il ruolo di protagonista mentre lui si è dedicato al ruolo del fratello discreto e rispettoso che cerca di aiutare la sorella divisa dai tormenti lavorativi e familiari.
La 68esima edizione del Festival di Cannes, che partirà il 13 di maggio per finire il 24, sarà un’edizione davvero intensa sotto tanti punti di vista sia perché saranno celebrati i fratelli Lumiere e sia perché la direzione artistica di quest’anno è stata affidata ai fratelli Cohen che si sono subito mostrati molto entusiasti all’idea di guidare una delle rassegne più importanti dedicati alla settima arte: “Siamo felici soprattutto di poter vedere film provenienti da ogni parte del mondo. È un festival che ha avuto sempre un ruolo importante per noi ed essere presidenti di giuria in questa edizione è il più grande onore che ci potessimo immaginare”.
Doverosa menzione anche per un altro italiano impegnato nella categoria Un Certain Regard (sezione dedicata ai fuori concorso e che mette in luce un cinema più originale e audace rispetto alla selezione ufficiale e anche per evidenziare il lavoro dei registi meno conosciuti), Roberto Minervini e il suo documentario Louisiana (The Other Side): “Sono fiero e onorato di partecipare ancora una volta al Festival di Cannes – dice il regista italiano -. Questo è senza dubbio il mio film più complesso. Credo, quindi, che l’invito a un festival così prestigioso costituisca un forte segnale di apertura nei confronti di un cinema senza compromessi. Trovo molto interessante il fatto che la maggior parte di noi italiani selezionati a Cannes abbiamo girato un film in lingua straniera. Penso sia indicativo di una presenza sempre più significativa del cinema italiano nel panorama internazionale”.
Piccola curiosità legata al mondo dei “selfie”, il direttore e tutta l’organizzazione ha fortemente scoraggiato l’utilizzo degli autoscatti sul red carpet per una questione logistica, e non solo, visto che finirebbe per rallentare la processione di tutte le star presenti al festival.
Proprio Il direttore del festival, Thierry Fremaux, ha dichiarato: «È una pratica che spesso è ridicola – estremamente ridicola – e grottesca. Ma non vogliamo proibirla».
Riusciranno le star a resiste alla tentazione di postar sui loro social il loro selfie dal Festival di Cannes?