Scheda elettorale, le liste sono 41
NAPOLI – Sì all’autentica delle firme da pubblici ufficiali residenti fuori Napoli, no ai ritardi nella presentazione o al mancato apparentamento. Questo il discrimine applicato dal Consiglio di Stato sui ricorsi elettorali piovuti contro le esclusioni sentenziate dal Tar Campania. Sulla scia della decisione presa dai giudici del secondo e ultimo grado di giustizia amministrativa per il candidato sindaco di Roma Stefano Fassina, sono state fatte fuori al Comune due liste di De Magistris – Solo Napoli che fa capo al vicesindaco Raffaele del Giudice e Per Napoli di Gaetano La Nave vicino a Umberto Ranieri mentre sono state salvate le formazioni che si erano viste rigettate in primo grado per la storia delle firme, come Mo-Unione mediterranea, Partito del Sud e i 12 candidati di Bene comune con de Magistris.
La Dc che sosteneva Lettieri è stata esclusa per la somiglianza del simbolo a quello dell’Udc; Valente ha perso Lega Sud Ausonia, ma recuperato Pri-Pli. Meno effetti dalla mannaia del Consiglio di Stato sulle Municipalità: tornano in pista il Pd alla VI (San Giovanni-Barra) e alla X (Fuorigrotta-Bagnoli), l’Udc alla V (Vomero-Arenella), De Magistris sindaco a III-IV-VIII, Bene comune a II-V-IX, Solo Napoli ovunque, M5S in III e X. Fuori in tutte e dieci Municipalità Ce simme sfasteriati della coalizione arancione, Bene comune a IV, La città con de Magistris in II e X e I Cittadini alla settima. Rigettato il ricorso di Raffaele Bruno del Mis sono ufficialmente dieci i candidato a sindaco: Luigi de Magistris (de Magistris sindaco, Dema, Repubblicani, Verdi, Napoli in Comune, Bene comune con de Magistris, Idv, La città con de Magistris, Meridionalisti Napoli Capitale, Partito del Sud, Ce simme sfasteriate); Gianni Lettieri (Forza Italia, Prima Napoli, Giovani in corsa, Rivoluzione cristiana, Impresa Comune, Italia 20.50-Napoli concreta, Costruzione e Stato, Pensionati d’Europa, Napoli Capitale); Matteo Brambilla per M5S; Valeria Valente (Pd, Elaboratorio nazionale, Moderati con Valente, Psi, Ala, Centro Democratico, Valente Sindaco, Udc, Napoli popolare, Cittadini per Napoli, Pri-Pli); Marcello Taglialatela con Fratelli d’Italia e Napoli Terra nostra; Luigi Mercogliano (Popolo della Famiglia); Martina Alboreto (Fratelli del popolo italiano); Domenico Esposito (Qualità della vita per Napoli); Nunzia Amura (Partito comunista italiano) e Paolo Prudente (Partito comunista dei lavoratori).
«Spiace che per un cavillo formale dobbiamo rinunciare alla candidatura di un grandissimo vicesindaco come Del Giudice e dobbiamo avere candidature di personaggi impresentabili in Ala di Verdini», ha commentato il primo cittadino che poi si è chiesto provocatoriamente se «la giustizia vada sempre di pari passo con la legalità formale». Entusiasta Valente per la riammissione dem nelle roccaforti rosse. «Così come non abbiamo nascosto le difficoltà e abbiamo commentato con severità l’esclusione, oggi parliamo di ripartenza piena della campagna elettorale». Non si abbatte Ce simme sfasteriate: «Traghettiamo i consensi sulla lista al Comune che si sta ulteriormente rafforzando grazie alla delusione degli esclusi dei parlamentini», ha detto il presidente del movimento Vincenzo Caniglia. Melinda Di Matteo, coordinatrice Bene Comune con de Magistris ha giudicato la sentenza «una bella lezione di democrazia». Alessandro Biamonte, avvocato difensore dei fassiniani ha aggiunto: «Il Consiglio di Stato ha affermato il principio di prevalenza della sostanza sulla forma, ribadendo l’importanza della massima partecipazione».
In merito alla ricusazione del dodicesimo candidato escluso al Consiglio Roberto Donadio, ha annunciato che il Tar ieri lo ha riammesso. La Nave ha rimarcato che «il Consiglio di Stato non si è potuto pronunciare, non avendonecompetenza, sulle disfunzioni organizzative a Soccavo» e che ora «La Rete Civica Per Napoli non farà mancare il proprio contributo organizzativo, politico e programmatico necessario alla rielezione di de Magistris, non siamo un estemporaneo artificio elettorale». Da registrare tra le reazioni polemiche quella di Raffaele Ambrosino che ha sbottato contro i dirigenti locali di Scelta Civica per l’esclusione alla settima municipalità: «Secondigliano, Miano e San Pietro a Patierno erano il cuore pulsante di Scelta civica, municipalità di residenza del coordinatore regionale Palladino e del coordinatore cittadino Bocchetti. I responsabili dovrebbero trarre le conseguenze e rassegnare le dimissioni».