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Editoriali

Quando l’ignoranza incontra la libertà d’espressione

di Anna Maria Di Nunzio

«Ne usciremo migliori»: mantra ripetuto costantemente ad inizio pandemia. È passato quasi un anno dai tragici eventi di marzo e aprile, con le immagini surreali di camionette militari atte al trasporto di bare. Migliaia le vittime di un nemico tanto invisibile quanto letale. Ne siamo stati tutti spettatori, eppure l’umanità, o almeno la gran parte di essa, non sembra esserne stata tanto migliorata. Alcuni soggetti si sono mostrati recidivi, per non dire completamente incapaci di mostrare empatia. Questo il caso del “giornalista” Giuseppe Cruciani, che durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, su Radio 24, ha continuato ad aprire la bocca solo per prendere fiato. Le affermazioni offensive, sia nei confronti dei napoletani che dei palestinesi, ne sono l’esempio.

Anche in un contesto di crisi sanitaria, economica, politica e sociale come quello odierno, non ha risparmiato agli spettatori il suo consueto teatrino tragicomico.

Cruciani è ormai noto per gli insulti ignoranti e razzisti mascherati da provocazioni, in particolare su Napoli e i napoletani. Lo scorso 8 gennaio durante la sua trasmissione, citando l’episodio del rider derubato dello scooter in una zona periferica del capoluogo campano, aveva affermato: «Piuttosto che fare il rider a Napoli, vado a sparare ai palestinesi col Mossad», aggiungendo, non contento: «Avete visto quelle immagini? In quale città accade questo? Bande di ragazzini criminali che assaltano un rider per rubargli lo scooter». Non ha raccontato, però, della raccolta fondi successiva il furto, oltre dodicimila euro raccolti in poco più di due ore da quegli stessi napoletani che denigra da anni, per ricomprare lo scooter al malcapitato. Tantomeno si è domandato se un giornalista, professionale e degno di merito s’intende, può essere capace di toccare livelli così bassi di ignoranza. La risposta, qualora gli interessasse saperlo, è “no, non può”.

L’ambasciata di Palestina in Italia non è rimasta indifferente alla caduta di stile, replicando al vergognoso paragone di Cruciani con una lezione di grande dignità. Nel suo comunicato infatti lamenta che << con l’intento di denigrare Napoli e tutto il popolo napoletano, a cui va la nostra solidarietà, il conduttore si permette di paragonare le condizioni delle forze di occupazione israeliane in Palestina con quelle di un rider che lavora a Napoli, sostenendo che quest’ultimo corra maggiori rischi >>. L’ambasciata prosegue poi dando al giullare radiofonico il colpo di grazia: << Ciò che Cruciani non sa è che le forze di occupazione israeliane di rischi ne corrono ben pochi, mentre è il popolo palestinese a subire quotidianamente violenze e vessazioni, in virtù dell’occupazione illecita della sua terra, riconosciuta ripetutamente come tale dall’ONU >>. Bisognerebbe insegnare al signor Cruciani un pò di storia, insomma. Per le forze di occupazione israeliane non è una cosa difficile, tanto meno rischiosa, sparare sui palestinesi. << Lo fanno  da anni, impunemente, senza che la comunità internazionale faccia nulla per impedirglielo veramente – come sottolinea il comunicato – mentre il popolo palestinese tenta disperatamente di resistere per esistere, con le sole armi del coraggio e  della non violenza >>. Infine l’ambasciata, confidando che Cruciani sia solo un’eccezione, invita i media a fare più attenzione e a << non scherzare su un dramma come quello dell’occupazione della Palestina >>.

I luoghi comuni su Napoli e i suoi abitanti sono purtroppo all’ordine del giorno, e non portano la firma del solo Cruciani. Ma paragonare il furto di uno scooter ad una guerra sanguinosa che ogni giorno miete centinaia di civili, è roba da pochi. Per fortuna.

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