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Oceanomare, in scena a Roma i mille naufragi e le salvezze della vita

ROMA – Le tragedie del mare e della vita, i responsabili e le loro colpe, le vittime e le loro paure. C’è morte e vita nello spettacolo Oceanomare di Luciana Lusso Roveto, portato in scena dalla Compagnia Superdiverso, composta da danzatori e attori abili e diversamente abili, al teatro Sala uno di Roma dal 29 al 31 maggio. Liberamente ispirato al libro “Oceano mare” di Baricco, questo spettacolo, le cui musiche e coreografie sono sicuramente il pezzo forte, racconta la storia di Elisewin, una giovane che ha paura di vivere, anche se vuole farlo. Un “esperto” le prescrive bagni di mare: forse ne morirà, ma se si salverà vivrà la vita davvero.

Oceano MareParallelamente al viaggio della protagonista verso il mare si racconta poi di un naufragio, con soli due superstiti. Uno dei due, Thomas – che ha vissuto situazioni estreme in acqua e ora non ha paura di vivere – per una serie di ragioni si trova nello stesso luogo in cui giunge la ragazza per curarsi: una locanda su una spiaggia in mezzo al nulla. Ed è in questo luogo che si sviluppa la trama. I due si incontreranno, intrecciando le loro vite alle storie di altri ospiti e abitanti della locanda e al dramma dei migliaia di migranti che muoiono nel Meditterraneo raccontato in diretta tv da una giornalista “Il mare è, forse è sempre stato, l’elemento che gli uomini e le donne attraversano in cerca di una nuova esistenza”, spiega la regista Luciana Lusso Roveto. Le navi sono i suoi mille occhi, che si chiudono ogni volta che una barcone affonda. Le immagini proiettate sulla parete di pietra del suggestivo Teatro Sala Uno, nel cuore del quartiere San Giovanni di Roma, mostrano fotografie di gommoni pieni di speranza e disperazione che si susseguono ad altre di mari e oceani senza volto. Le musiche dei tamburi Taiko di Rita Superbi e gli intensi “rumori” da lei creati si armonizzano con la scena immergendo lo spettatore nelle acque della superba trama creata da Baricco. La poesia di questi attori e danzatori così speciali non si esprime solo attraverso le parole, ma soprattutto grazie alle coreografie create dalla regista Luciana Lusso Roveto, che ha compiuto un vero miracolo di umanità artistica donando allo spettatore un’emozione che lo cambierà, proprio come è accaduto alla protagonista dopo essersi immersa nel mare della vita. La disabilità degli attori, a dirla tutta, è un amplificatore di empatia per il pubblico e viene dimenticata dopo soli due minuti di rappresentazione, quando la musica dei Noir Désir intona la prima nota e il vento della danza e della dolcezza ci trasporta senza più difese attraverso la paura e la morte, l’amore e la vita messi in scena da questa compagnia “senza barriere”.

Superdiverso (teatro indecente) è una compagnia che negli anni si è caratterizzata per la scelta di testi che, seppur vari (classici come Shakespeare o Brecht, inediti come Tuorlo, metateatrali come Il Concerto) affrontano tematiche sociali. “Il teatro è un atto sociale – conclude la regista – di conseguenza non può prescindere da ciò che accade. In questo momento si sta verificando un fenomeno di esodo dalla guerra e dalla fame di migliaia di persone, consumato però nell’indifferenza della maggior parte del mondo. Il teatro, però, ha un senso e uno scopo se si occupa del sociale e non può restare a guardare. La nostra è una compagnia nata all’interno di un progetto di integrazione di persone fragili, ma non indifferenti alle tragedie di questo momento”.

Con: Eva Allenbach – Simona Bracchetti – Alessandra Cavallari – Claudia Cardinali – Giacomo CurtiAndrea De Dominicis– Mario Focardi – Carlo Maria ForteClaudio Galassi– Lisa Giraldi-Luciano Giugliano-Samantha Grande – Lavinia Grizi –Yana HarizanovaOttavia Leoni-Valeria Minari – Rosita Pepe –Giulia Pierdomenico– Valerio Pierdomenico –Chiara PistorelloManuel Rufini– Rita Sangez – Claudio Sinibaldi
Tamburi Taiko: Rita Superbi
Tessuti sonori vocali: Claudio Galassi
Costumi: Carla Polignani
Assistente alla regia: Mattia Famiglietti

Oggetti di scena, grafica e fonica: Francesca Proietti
Lighting design: Fabrizio Cicero
Montaggio materiale video: Claudio Sinibaldi

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