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“La vite e la vela”, il romanzo di Gianlivio Fasciano tra i finalisti

NAPOLI (di Eleonora Posabella) – Gianlivio Fasciano presenta nuovamente a Napoli il suo libro “La Vite e la Vela”. Attualmente finalista al concorso nazionale Alberoandronico, che si è tenuto a Roma presso la promoteca del Campidoglio lo scorso 3 aprile, dopo aver superato una selezione di oltre settecento concorrenti.

All’incontro, moderato dalla scrittrice Maria Rosaria Selo, è stato presentato anche il libro di Aziza Isma’il “C’è sempre tempo per svegliarsi”, anche questo edito da Kairos.

Protagonista del romanzo è Linda, personaggio di fantasia, che incarna però tutte le caratteristiche proprie della “napoletanità”.
Linda è una donna sveglia, caparbia e curiosa di scoprire cosa c’è al di fuori del mondo, che tanto la annoia piuttosto che rassicurarla; la sua vita è infatti scandita da giornate tutte uguali, segnate da un lavoro, che la porta a spezzarsi la schiena per pulire le scale di vari condomini della Napoli bene.

Gianlivio Fasciano (a destra)
Gianlivio Fasciano (a destra)

Spaziando tra i diversi contesti nei quali si trova a lavorare, la bella napoletana ha la possibilità di entrare in contatto con tante espressioni differenti dell’ animo umano, ognuna delle quali impallidisce però dinnanzi al vigore con il quale Linda vive la propria esistenza. Il libro si compone di due parti distinte, la prima delle quali ci offre una panoramica su Napoli, così come ognuno di noi è abituato ad immaginarla, una splendida città caotica ed irrequieta, che non si ferma di fronte alle problematiche del singolo.

Linda equipara le bellezze della sua città in tutto e per tutto, da essa viene attratta e allo stesso tempo si sente incompresa, riuscendo a trovare qualche momento di indipendenza solo quando si concede di fumare la sua sigaretta, marca Lady, che la trasporta per pochi fantastici minuti in un universo parallelo.
L’incidente, avvenuto sul lavoro, apre alla protagonista e al libro stesso tante possibilità, fino a quel momento inesplorate; l’ autore immagina infatti per la napoletana un futuro lontano dalla sua città, che la vede approdare quasi per caso a Trieste.
Di qui in poi i ritmi del racconto divengono anche più accelerati, quasi a voler sottolineare l’importanza del cambiamento nella vita di Linda, che va incontro all’ ignoto con estremo coraggio e con tanta serenità, abbandonando tutte le sue certezze, tra cui Mino, fidanzato napoletano sempre una spanna sotto di lei.
Quanto accade in questa seconda fase del libro si intreccia in parte con avvenimenti reali, così da conferire estrema vivacità al racconto, che fotografa un’ Italia, in cui si pensa di poter rispondere agli abusi del governo con la lotta armata.
La vite e la vela, pubblicato da Kairos è arrivato in finale al concorso nazionale Alberoandronico, dopo aver superato una selezione di oltre settecento concorrenti e deve probabilmente il suo successo allo stile innovativo e aggressivo dell’ autore Fasciano, a cui bastano poche righe per racchiudere tanti pensieri.
Il personaggio stesso di Linda, protagonista femminile dell’ intera vicenda è dotata di un’ intensità tale da riuscire a far fronte alle carenze di tutti i personaggi maschili che le gravitano intorno e che Fasciano senza mezzi termini lascia in secondo piano.
Il racconto apre dunque la strada ad un modo nuovo di concepire il romanzo, sottolineando solo ciò, su cui vale la pena soffermarsi e lasciando indietro i particolari inutili; nel libro non trovano infatti spazio lunghe descrizioni, ma soltanto la realtà nuda e cruda.

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