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Cronaca

Il prefetto che ha ragione…deve andare a casa

NAPOLI (di Maurizo Scialdone) – E’ la storia ultima di due prefetti. Quello di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, che a casa ci è andato per davvero, e quella di Alessio Giuffrida, prefetto di Cagliari che tentano di rimuovere.

Vittorio PiscitelliVittorio Piscitelli, ormai ex prefetto di Reggio Calabria, è stato trasferito d’urgenza, dopo soli 16 mesi dal suo insediamento. Il Governatore della Regione Scopellitti aveva iniziato la sua battaglia contro il prefetto, reo, a suo dire, di aver contribuito allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per infiltrazioni ‘ndranchestiste. Reato inammissibile. Come può un prefetto “remare contro” e far sciogliere un Comune per associazione ‘ndranghetista? E’ pura follia. Figuriamoci poi se lo stesso prefetto si mette di traverso e dichiara guerra alle lobbyes delle slot machine. Infatti è sceso a Reggio Calabria il ministro Alfano in persona per occuparsi della faccenda. Risultato: Piscitelli allontanato da Reggio.

Dunque è decisamente colpa del prefetto se la giunta Comunale di Reggio Calabria è stata sciolta per infiltrazioni ‘ndranghetistiche. Ma la Calabria, soprattutto l’ente Regione, in fin dei conti, non è nuova all’allontanamento di chi prova a mettere un po’ d’ordine. 

Per la cronaca: Il TAR del Lazio ha bocciato il ricorso di quegli amministratori allontanati da Reggio Calabria e dichiarati ineleggibili dopo lo scioglimento della Giunta.

Alessio Giuffrida è invece ancora il prefetto di Cagliari. E cos’ha fatto di così grave il prefetto Giuffrida? Nulla. Semplicemente non capisce come la società di Calcio Cagliari, società di serie A, possa continuare a giocare allo stadio Is Arenas, quando questo risulta inagibile. Tant’è che la squadra di Cagliari, all’atto dell’iscrizione al campionato in corso ha indicato come campo ufficiale delle partite da giocare “in casa” lo stadio Nereo Rocco di Trieste [!!!]… Così il prefetto in una lunga intervista rilasciata a Leonardo.it, Calcio news 24, spiega le ragioni per le quali lo stadio non dovrebbe essere utilizzato, chiedendo ragionevolmente che almeno le gare più importanti, in cui il rischio di maggiore affluenza di pubblico è più elevato, si giochino altrove. Detto Fatto. Il parlamentare del PDL Mauro Pili ne ha chiesto l’allontanamento per “manifesta incompatibilità ambientale”.

Ma come può venire in mente ad un prefetto di tentare di evitare che si giochino partite di calcio di Serie A su di un campo inagibile? Per giunta quelle in cui giocheranno squadre di grande richiamo? Per carità. Meglio mandare a casa il prefetto Giuffrida. Vuoi mettere?

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