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Il Giorno della Memoria: “Gli orrori di chi ha vissuto quei momenti”

NAPOLI (di Claudia Carbone) – Il 27 gennaio 1945 le truppe russe aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e il mondo scoprì gli orrori che venivano compiuti al suo interno.Shoah, olocausto

Oggi, 27 gennaio 2014, Giorno della Memoria, è la giornata in cui tutto il mondo ricorda le vittime dell’Olocausto. Spesso sentiamo dire che questo  è “un giorno per non dimenticare”, ma chi quegli orrori li ha vissuti, di certo non dimentica. Diciamo piuttosto che è un giorno per ricordare, a tutti coloro che questo dramma l’hanno sentito dal racconto di un nonno, visto in un film, letto in un libro di storia, cosa può succedere quando si addormentano, per un attimo un po’ più lungo, le coscienze umane e se ne risveglia invece una diabolica.

Probabilmente chi ascolta per la prima volta quegli agghiaccianti racconti si domanda come sia stato possibile arrivare ad una tale forma di male.

La dura verità è che non c’è voluto molto, è bastato ignorare i primi segnali della degenerazione, considerare come casi isolati, crimini che erano i prodromi di ben altro.

Affinché il male monti è sufficiente lasciar fare e non reagire. E’ importante perciò, per ognuno di noi oggi, pensare a cosa è possibile fare per estirpare anche solo un piccolo germoglio di male, solo così potremo essere davvero vicini a chi quei crimini li ha subiti.

Celebriamo il ricordo delle vittime e dei sopravvissuti che non hanno perso la forza di parlare e la voglia di raccontare, ma facciamolo spalancando gli occhi sul presente, affinché il futuro possa essere drasticamente diverso da quel non poi tanto lontano 27 gennaio 1945.

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