Erri de Luca rinviato a giudizio. C’è il rischio che la sua opinione possa diventare un reato
NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – Erri de Luca è stato rinviato a giudizio per la frase dichiaratamente contraria alla realizzazione della TAV Lione-Torino. Il processo inizierà, quindi, il 28 gennaio del 2015.
Per la difesa, ma non solo, quello a de Luca è un processo alle parole ed alla libertà di espressione perchè un opinione non può costituire un reato. Per il gup di Torino, Roberto Ruscello, le parole pronunciate dallo scrittore napoletano sono invece sufficienti per istruire un processo per “istigazione a delinquere”.
Erri de Luca stesso sostiene dal canale Sky di “non poter discutere le mie opinioni in un’aula di Tribunale. Quello che sta succedendo a Torino lo considero un abuso. Sono pronto a discutere dovunque […] ma non lo posso ribattere davanti a un tribunale. Non lo posso neanche trattare. L’opinione non è trattabile, è un diritto intrattabile“.
I movimenti di opinione, manco a dirlo, sono tutti con lo scrittore napoletano. Appelli e petizioni di intellettuali e politici pro de Luca, tra i cui firmatari figurano personaggi come Alex Zanotelli, Fiorella Mannoia, il leader di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Anche Luigi de Magistris, attraverso il canale web del Comune di Napoli, dichiara la propria vicinanza allo scrittore, ribadendo anch’egli con forza l’inutilità della tratta ferroviaria in via di costruzione, con i cui fondi – sostiene non a torto de Magistris – si potrebbero rimettere a posto gran parte delle scuole italiane.
Soddisfatto invece “per una questione di principio”, Alberto Mittone, legale della società Lyon-Turin ferroviaire (Ltf), che si è costituita parte civile dopo la denuncia, “che sconfigge il fatto che si tratti di un reato di opinione non punibile” (???).
Il pm Andrea Paladino, rincarando la dose, sostiene inoltre che essendo de Luca un purista della lingua italiana, sa bene che aver coniugato all’imperfetto la frase incriminata è equivalso ad una incitazione al proseguimento dell’azione di sabotaggio.
Il Ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, in una videointervista al Corriere Tv, fa sapere “di essere uno di quelli che dice anche ai leader politici che vanno in piazza e che fanno i cattivi maestri, che anche quelli sono dei delinquenti come coloro che mettono in pratica le azioni di violenza“. Lupi chiude l’intervista con un laconico “La TAV è un modello, un progetto iniziato con un confronto con le popolazioni locali“. Resta da capire se si tratta ancora di “confronto”, quando una della due parti tende a non tenere minimamente in considerazione le perplessità (per usare un eufemismo) dell’altra parte.