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Caos trasporti braccio di ferro sugli appalti

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Un confronto tra Parti sociali ed Istituzioni locali sul trasporto pubblico locale in Campania e sulle modalità con cui verranno indette le gare d’appalto.

I sindacati puntano il dito contro la Giunta Caldoro, considerandola responsabile di una politica inefficiente in quanto “priva di significativi investimenti nel settore”. Da Filt-Cgil fino ad Ugl Trasporti, l’adesione ad un documento unitario in cui si chiede alla Regione Campania di cambiare rotta e di garantire servizi e posti di lavoro. “La politica della frammentazione degli appalti – dice Mario Salsano, segretario regionale della Filt Cgil – è motivo di indebolimento della gestione, dalla Giunta Caldoro solo chiacchiere, chiediamo investimenti e garanzia per i lavoratori”.

Sergio Vetrella
Sergio Vetrella

Intanto i numeri parlano chiaro ed il Comune di Napoli fa fatica a sopperire alle inefficienze della Regione Campania: “Non siamo d’accordo – dice la senatrice Anna Donati, ex assessore alla viabilità della giunta De Magistris – allo spezzatino di Caldoro e della sua Giunta. Nel comune di Napoli aggiunge – abbiamo subìto un taglio su gomma del 40% dalla Regione Campania, ed i bus hanno una vetustà di 11 anni, a fronte dei 7 che sono nella media europea; frammentare gli appalti per i servizi minimi significa incidere su un sistema integrato, uno schema cioè che le aziende hanno adottato fino ad oggi, sarebbe un grande disagio”. Oltre alle difficoltà strutturali però, il timore dei sindacati per la salvaguardia dei posti di lavoro che, con le nuove modalità di gara, andranno a ridursi drasticamente: “Se diminuiscono i servizi – dice il segretario regionale dell’Ugl Trasporti Fulvio Fasano – si ridurranno anche gli uomini, e non lo consentiremo; sono 139 le aziende pubbliche e private che operano nel settore dei trasporti e che sono messe a dura prova dalla giunta Caldoro. Il regolamento europeo prevede che il rinnovo degli appalti sia effettuato nel 2019, non ci spighiamo perché anticipare i tempi”.

L’assessore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella non ci sta alle accuse e mette sul tavolo l’operato della Regione Campania: “Non mi importa degli amministratori unici delle aziende – dice – che non hanno certo bisogno di noi per vivere, ma dei cittadini ed è a loro a cui rivolgiamo il nostro lavoro; abbiamo investito fino ad oggi 200 milioni per i treni e 30 per gli autobus. In tecnologie circa 45 milioni di euro. Sono abituato a discutere con carte alla mano e a documentare ciò che facciamo in giunta”. Sul tavolo di discussione anche il problema delle “infiltrazioni camorristiche” le quali secondo i sindacati “sarebbero gli unici a far fronte ad una crisi così grande in quanto hanno un forte potenziale economico” dunque “gli unici a partecipare a gare frazionate e ridotte in momenti di crisi”.

Immediata la risposta di Vetrella: “Le gare sono indette secondo criteri che garantiscono la trasparenza, se non ci sono i titoli si è esclusi a priori, quindi il problema dell’infiltrazione camorristica non c’è; la camorra non è solo quella dei cazzotti – aggiunge – ma anche quella delle spese inutili che cercheremo di eliminare”. E sulla frammentazione degli appalti aggiunge: “Non comprendo il problema della divisione dei lotti, in quanto se c’è un’azienda che ha i requisiti per partecipare a più di un lotto lo può fare, il problema non sussiste”.

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