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Aurelio De Laurentiis: “Un grande abbraccio e un grande saluto a tutti i tifosi”

di Francesco Pio De Martino

Aurelio De Laurentiis, patron della SSC Napoli, è tornato a parlare nella giornata di ieri in un’intervista one-to-one con Carlo Alvino sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli.

Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente azzurro:

Il senso di appartenenza

“Innanzitutto un grande abbraccio e un grande saluto a tutti i tifosi. Non c’è nulla sistemare, il Calcio Napoli è un’idea meravigliosa e non ha bisogno di essere sistemato perché non è successo nulla di grave. Il Calcio Napoli è vivo, vegeto e fortissimo. Per quanto riguarda, invece, il discorso della “vil moneta” forse sono stato malinterpretato: io credo che la maglia azzurra deve essere considerata dal tifoso come la propria pelle sulla quale basare la propria identità. Mi chiedo allora chi è più tifoso di un giocatore che viene a giocare nel Napoli? Il calciatore, dunque, si deve indentificare in questa pelle, ma quando invece all’improvviso scompaiono e parlano soltanto di aumenti di stipendio o quando vanno addirittura a finire in alcuni campionati misconosciuti solo per vil moneta, allora ci rimango molto male. Allora questo senso di appartenenza dov’è?”.

Koulibaly

“Koulibaly l’ho lasciato andare perché mi ha detto che gli mancavano ancora pochi anni importanti da giocare e quindi voleva andare via. Voleva andare al Barcellona, ma gli ho detto che non poteva andare perché i blaugrana non avevano i soldi per pagarlo. Però quando si è fatto avanti il Chelsea, non abbiamo potuto dire di no. Non abbiamo potuto dire di no al Chelsea perché quando un calciatore come Koulibaly vuole fare una nuova esperienza in un campionato come la Premier, nonostante avessi insistito per circa un mese e mezzo offrendogli 6 milioni netti a stagione per cinque stagioni, bisogna essere riconoscenti nei suoi confronti. Non potevamo trincerarci dietro ad un no”.

Mertens

“Io sento fortemente l’appartenenza ai colori del Napoli e alla maglia che anche io considero come una seconda pelle, però poi quando devo ragionare come società non devo mai dimenticare che ormai il calcio è diventato un’industria. L’industria deve seguire delle regole, che sono quelle del mercato. Quindi purtroppo delle volte dobbiamo andare anche contro il desiderio del tifoso. Quando poi il tifoso mi chiede perché non confermo Mertens a vita, io devo rispondere che Mertens si è proposto solo per un altro anno perché sa che ha 35 anni e che deve ritirarsi, prima o poi. Se, però, poi dopo anche lui ne fa una questione soltanto di vil denaro… allora devo dire di no perché devo difendere le possibilità che il Napoli deve trovare nel rinnovarsi. Se io dovessi pagare una cifra spropositata al Signor Mertens, mancherebbe nel budget previsto per il prossimo campionato quanto serve per prendere dei giocatori più giovani. Quando gli ho offerto l’ultima volta 4,5 milioni lordi per la prossima stagione e lui li ha rifiutati, ho augurato il meglio a lui e alla sua famiglia e l’ho ringraziato per quello che ci ha regalato in tutti questi anni con tutti gli straordinari gol realizzati. Noi, però, non possiamo andare contro la nostra possibilità, la nostra capacità. Del resto io devo comprare giocatori giovani che rappresentino il Napoli nelle prossime stagioni”.

Kim Min-Jae

“Mi piace l’idea di avere un coreano in squadra perché, a parte il fatto che è un coreano sui generis perchè è alto 1.91, mi intriga sposare la condizione coreana come una condizione napoletana del sud.
Si tratta di due mondi che in qualche modo che possono compensarsi tra di loro, uno molto tecnologico ma sempre però molto sudista e l’altro, invece, verace e fatto di grandi suggestioni, grandi filosofie, grandi sovrapposizioni culturali che nei secoli si sono tra di loro contaminate e che rendono poi Napoli forse un pezzo unico. Mi auguravo che arrivasse ieri però mai dire mai”.

La vendita del Napoli

“Nel 2017 ho rifiutato un’offerta americana di 900 milioni di dollari. Adesso sto ricevendo da un anno e mezzo talmente tante offerte che rimando tutte al mittente. Ho ricevuto anche tre offerte da tre fondi per il Bari, anche queste tutte rispedite al mittente. Addirittura l’ultima offerta che mi è arrivata sul tavolo è un’offerta da 2,5 miliardi di euro da parte di un fondo orientale per tutto il mio gruppo, che ho rispedito al mittente. Ma perché io devo vendere un gruppo? Ma scusami, io posso divertirmi ancora?”.

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