Al Teatro Cerca Casa il Teatroforum c’è Antonio Casagrande
NAPOLI – Giovedì 12 novembre Antonio Casagrande inaugura il primo Teatro Forum di Napoli organizzato da “Il Teatro cerca casa” di Manlio Santanelli. Alle 17:30 presso la sede dell’Università LUETEC, piazza Bovio 14, si potrà assistere alla proiezione di Napoli notte e giorno di Raffaele Viviani, per la regia storica di Giuseppe Patroni Griffi. In occasione di ogni appuntamento saranno invitate personalità artistiche legate al mondo teatrale, studiosi e addetti ai lavori. Ad animare il primo dibattito che si terrà dopo la proiezione sarà l’attore Casagrande.
La settimana teatrale della rassegna di teatro itinerante prosegue con due importanti debutti: venerdì 13 dicembre a Portici alle 20:30 sul palcoscenico del salotto Bonadies, va in scena Signorina Julie, da August Strindberg, con Carlo Caracciolo e Irene Grasso, adattamento e regia di Mario Gelardi. Quasi in contemporanea, a Bagnoli, nel salotto Zoppoli, alle ore 20.00, debutterà Una noche en la Barraca con Leda Conti, Sergio Di Paola, Luigi Leone, per la regia di Sergio Di Paola. Mario Gelardi ha concepito il suo lavoro teatrale in ideale continuità con le parole di Strindberg, che, proprio nella prefazione di Signorina Julie, ha presagito la creazione di un teatro da camera: «Forse potrebbe nascere una nuova arte drammatica e il teatro potrebbe tornare almeno ad essere un’istituzione per la ricreazione delle persone colte». L’occhio di Strindberg guardava allora polemico al teatro ottocentesco, dove la rappresentazione passava in secondo piano a vantaggio dell’evento mondano: il teatro aveva bisogno di una profonda rivoluzione che riavvicinasse lo spettatore al senso dell’opera. “Il Teatro cerca Casa” nasce da questa stessa esigenza di riavvicinamento, che però si origina da un contesto e da motivazioni culturalmente differenti. A questo proposito spiega il regista dell’opera: «Mi è sembrata un’operazione interessante partire da dove tutto è cominciato, da quell’opera che per prima segna le tappe di un teatro che diventa povero ed essenziale, prima per motivazioni culturali, poi per necessità». La vicenda sarà ambientata in una notte d’estate, nella Napoli del primo Novecento. Decontestualizzandola si mostrerà l’universalità della vicenda, quella tensione profonda dell’animo che la conduce da ieri all’oggi senza che il senso svanisca nel passaggio dei tempi.