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Al cinema “Take five”, il film “irregolare”

NAPOLI (di Anna Barbato) – L’espressione “Take five” è il titolo del primo brano jazz che, nel 1959, superò il milione di copie vendute. La particolarità di tale brano stava nel fatto di essere stato composto sulla base di un tempo particolare perché irregolare. Così il bravo regista Guido Lombardi, alla sua seconda opera dopo lo straordinario successo di “Là-bas”, nella sera dell’anteprima del 1 ottobre ha spiegato l’origine del titolo del suo nuovo film, “Take five”, appunto, uscito nelle sale il 2 ottobre.

Film Take fiveUn film riguardo al quale l’eclettico critico cinematografico Boris Sollazzo ha scritto ““Quando “i soliti ignoti” e “Le iene” s’incontrano a “Gomorra””. Perché questo film, che si può far rientrare nel genere “caper movie”, ovvero di quelli aventi come soggetto il furto di gruppo, racconta la storia di cinque personaggi davvero irregolari (ancora un riferimento al “five” del titolo) tutti diversi l’uno dall’altro e che, come nel leggendario film di Monicelli, sono accomunati dal perseguimento di un unico obiettivo: quello di compiere una rapina, in questo caso a una banca.

Un colpo che riesce, anche con una certa facilità, ma poi i cinque si lasciano sfuggire di mano la situazione e, da lì, una serie di vicissitudini, spesso grottesche. Un cast tutto napoletano, con due grandi nomi della scena artistica napoletana quali Gaetano Di Vaio e Peppe Lanzetta, ma anche di nuovi volti del cinema italiano, come Salvatore Striano, che ha lavorato, tra l’altro, in “Gomorra” e “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, e Carmine Paternoster, visto in “Gomorra” e Salvatore Ruocco, che ha recitato in “Pasolini” di Abel Ferrara.

Un film che, nonostante la trama, non è solo violenza, ma anche ironia (tanta), personaggi che si muovono tra finzione e realtà (tutti i personaggi riportano i nomi degli attori che li impersonano) e un immenso amore per Napoli e per il suo “ventre” (bellissime le scene girate nell’Acquedotto napoletano con una suggestiva fotografia).

Infine, poiché l’espressione “Take five” significa anche “Prenditi una pausa”, un suggerimento: quello di staccare la spina e correre al cinema a vederlo.

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