Strage all’ospedale Kamal Adwan: almeno 50 morti, inclusi neonati e personale sanitario
Un nuovo attacco aereo israeliano ha colpito l’ospedale Kamal Adwan, situato nel nord di Gaza, causando una carneficina. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, citando il direttore della struttura sanitaria, almeno 50 persone sono rimaste uccise nel raid. Tra le vittime si annoverano un pediatra, un tecnico di laboratorio, due autisti di ambulanze e un addetto alla manutenzione, oltre a decine di civili. L’attacco ha ulteriormente aggravato la crisi umanitaria in corso, lasciando una comunità già devastata senza supporto medico essenziale.
Tra le vittime, il dramma si è esteso anche ai più vulnerabili: quattro neonati sono morti nelle ultime 72 ore a causa del freddo estremo e delle temperature rigide che hanno colpito la regione. Uno di loro è deceduto proprio nelle ultime ore, aggravando una situazione già disperata. Fonti mediche locali, interpellate dall’agenzia Wafa, hanno sottolineato come il freddo abbia reso ancora più insostenibili le già disastrose condizioni della popolazione di Gaza. L’offensiva israeliana in corso dall’ottobre 2023 ha lasciato una scia di devastazione: le vittime palestinesi documentate sono salite ad almeno 45.338, con oltre 107.573 feriti. Migliaia di persone potrebbero ancora trovarsi intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di soccorso a causa dei continui bombardamenti. La situazione è resa ancor più tragica dalla mancanza di ripari adeguati e di risorse alimentari per le famiglie sfollate. Secondo i funzionari sanitari, l’insicurezza alimentare tra le madri sta peggiorando la salute dei bambini, rendendo quasi impossibile il lavoro delle strutture mediche e dei servizi di emergenza.
Nonostante gli appelli del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato e le direttive della Corte internazionale di giustizia per prevenire un genocidio e alleviare la crisi umanitaria, gli attacchi israeliani continuano incessanti. La popolazione di Gaza si trova a fronteggiare una catastrofe umanitaria senza precedenti. La drammatica situazione non riguarda solo Gaza. Negli ultimi dieci giorni (17-26 dicembre), le forze israeliane hanno ucciso 20 palestinesi in Cisgiordania, di cui almeno 12 in attacchi aerei. Gravi danni sono stati registrati nei campi profughi di Tulkarem, dove le infrastrutture sono state pesantemente colpite. Tra le vittime, figura anche il Primo Tenente Ibrahim Jumaa Al-Qaddoumi, delle forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp).
Tra le vittime, il dramma si è esteso anche ai più vulnerabili: quattro neonati sono morti nelle ultime 72 ore a causa del freddo estremo e delle temperature rigide che hanno colpito la regione. Uno di loro è deceduto proprio nelle ultime ore, aggravando una situazione già disperata. Fonti mediche locali, interpellate dall’agenzia Wafa, hanno sottolineato come il freddo abbia reso ancora più insostenibili le già disastrose condizioni della popolazione di Gaza. L’offensiva israeliana in corso dall’ottobre 2023 ha lasciato una scia di devastazione: le vittime palestinesi documentate sono salite ad almeno 45.338, con oltre 107.573 feriti. Migliaia di persone potrebbero ancora trovarsi intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di soccorso a causa dei continui bombardamenti. La situazione è resa ancor più tragica dalla mancanza di ripari adeguati e di risorse alimentari per le famiglie sfollate. Secondo i funzionari sanitari, l’insicurezza alimentare tra le madri sta peggiorando la salute dei bambini, rendendo quasi impossibile il lavoro delle strutture mediche e dei servizi di emergenza.
Nonostante gli appelli del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato e le direttive della Corte internazionale di giustizia per prevenire un genocidio e alleviare la crisi umanitaria, gli attacchi israeliani continuano incessanti. La popolazione di Gaza si trova a fronteggiare una catastrofe umanitaria senza precedenti. La drammatica situazione non riguarda solo Gaza. Negli ultimi dieci giorni (17-26 dicembre), le forze israeliane hanno ucciso 20 palestinesi in Cisgiordania, di cui almeno 12 in attacchi aerei. Gravi danni sono stati registrati nei campi profughi di Tulkarem, dove le infrastrutture sono state pesantemente colpite. Tra le vittime, figura anche il Primo Tenente Ibrahim Jumaa Al-Qaddoumi, delle forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp).