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Cronaca

Napoli Gay Pride 2010, in 150mila per le strade della città

NAPOLI – (di Daniele Pallotta) – Oltre 150mila persone hanno partecipato al Gay Pride 2010, la manifestazione per la rivendicazione dei diritti di persone omosessuali e transessuali e altre minoranze di genere; il corteo, partito alle 15 da piazza Cavour, ha percorso le strade del centro, passando per piazza Garibaldi, e fermandosi in piazza del Plebiscito. Il fiume dei manifestanti accompagnava 15 carri variopinti, tra cui  quelli dell’associazioni I- KEN e Arcilesbica, e quello autoironico degli “Orsi allo scoperto”, ossia gay dal fisico corpulento; presente anche un camioncino di Amnesty International, che sostiene la tutela delle vittime dell’omofobia. La maggior parte delle persone che hanno preso parte al corteo era vestita con abiti comuni, della quotidianità, ma l’attenzione veniva canalizzata dai carri e dagli abbigliamenti appariscenti di una parte dei manifestanti.

La gente di Napoli che non ha aderito alla manifestazione ha accolto con sorrisi e stupore il corteo, in molti salutavano e ballavano per strada o sui balconi – “l’accoglienza dei cittadini napoletani mi ha colpito – dirà alla fine della manifestazione Kaspars Zalitis – nei Paesi Baltici la gente aggredisce i partecianti ai gay pride”.La manifestazione ha avuto il sostegno ed il patrocinio del comune di Napoli; il sindaco Rosa Russo Iervolino è stata ringraziata dagli organizzatori del pride per l’appoggio istituzionale ricevuto. Alla manifestazione era presente  Gennaro Migliore, capogruppo di Rifondazione Comunista nella legislatura 2006-08 , che ha definito “l’omofobia  un crimine contro l’umanità, e per contrastare la cultura omofoba  sono necessarie nuove leggi che assicurino parità di diritti”. Vladimir Luxuria, ex deputato, trans gender, ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento culturale, sanzioni anche per chi incita alla violenza contro le perone LGBT, invitando a diffidare dei “benpensanti che spesso sono mal facenti”.

Alle 20 in piazza del Plebiscito hanno parlato dal palco gli organizzatori dell’evento e i rappresentanti delle associazioni che vi hanno preso parte.

Giordana Curati, presidente di ArciLesbica Napoli, ha ricordato che tutti gli uomini e le donne sono creati liberi ed ha ringraziato la “luce del sole che ci ha bagnato”. Alla luce del sole è l’immagine scelta come simbolo del pride; il presidente di I-ken racconta di come 16 anni fa lui avesse paura e vergogna di camminare nel primo pride  a Napoli, e di come nel tempo il movimento sia riuscito a fare passi in avanti.

Loredana Rossi, presidente dell’associazione transessuali Napoli ha detto con decisione  : “noi ci siamo, noi esistiamo, siamo cittadini. Noi non siamo invisibili. Ma per noi transessuali è quasi impossibile trovare lavoro. E siamo solidali coi lavoratori di Pomigliano, vittime di un attacco ai diritti fondamentali come lo siamo noi.” Valerie, del Movimento italiano Transessule ha paventato che “le riforme politiche possano farci tornare brutte, sporche e cattive”, come erano considerate le trans nei primi anni della battaglia per i diritti”.

Paolo Patané, del comitato organizzatore, chiede a Napoli di ritrovare la forza della resistenza antifascista; Francesca Polo, presidente dell’Arcilesbica nazionale chiede che venga rifiutata “un’ agenda politica dettata da preti pedofili”, che  “gli scandali che ci sono qui in Italia vengano fuori , cosa che la legge bavaglio negherebbe.”

“Loro ci odiano – rivolta ai poteri forti di Stato e Chiesa -perché siamo felici e coerenti,dicono che dovremmo vergognarci, ma  sono loro che devono vergognarsi, econsentire a  questo paese di essere civile e laico. E dovrebbero assicurare lavoro per tutti.Abbiamo bisogno di lavorare,ma  in questa città da lavoro flessibile si sta tentando con Pomigliano di tornare alla schiavitù.”

Urlate col cuore le parole di Giuseppina La Delfa, dell’associazione genitori omosessuali: “Esistono le famiglie arcobaleno, con genitori omosessuali, perché noi non siamo sterili, abbiamo dei figli e li vogliamo crescere alla luce del sole. E a voi, gente di Napoli, dico di non scappare dal sud, non c’è nessun paradiso altrove, il paradiso è lì dove volete costruirlo. Non scappate mai, né da voi, né da niente!”

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