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Cronaca

Londra-Parigi: ‘Sanzioni’. Insorti verso Tripoli

Manifestazioni contro Gheddafi

TRIPOLI – Assediato a Tripoli, probabilmente in un bunker sotterraneo, Gheddafi ieri in una telefonata trasmessa in tv ha tuonato contro al Qaida: c’è Bin Laden dietro i disordini.  All’11/mo giorno della rivolta in Libia, è incerto il bilancio delle vittime, che oscilla fra le 300 dichiarate ufficialmente fino alle oltre 10mila indicate da altre fonti.
La tv di Stato oggi ha annunciato aumento di stipendi e sussidi per il cibo. Secondo ex ministro libico: rais disposto a usare armi chimiche.

Intanto i dimostranti anti-regime consolidano le loro posizioni e stringono il cerchio attorno a Tripoli, dove un gruppo di giornalisti italiani è stato fermato a un posto di blocco di miliziani governativi sulla strada dell’aeroporto e uno di loro è stato malmenato. I reporter sono stati poi rilasciati. Oggi prevista imponente dimostrazione a Tripoli.

In Cirenaica, nell’est, l’opposizione afferma che i principali terminal petroliferi, Ras Lanuf e Marsa El Brega, sono nelle sue mani, anche se ieri Gheddafi ha minacciato l’Occidente di bloccarli.

Gli oppositori vogliono “liberare” Tripoli e la situazione rischia di precipitare. Gli Usa, ai quali ieri Gheddafi ha inviato un messaggio, hanno fatto sapere che “vogliono agire in fretta” e, secondo Le Monde, non è escluso un loro intervento militare.

Telefonata nella notte tra Obama e Berlusconi: serve risposta coordinata. Parigi e Londra propongono al Consiglio di sicurezza dell’Onu sanzioni per la Libia. Convocata riunione d’emergenza della Nato.
L’Ue ha dichiarato che prenderà delle “misure” per fare uscire la Libia dalla violenza al più presto. Frattini: nessun sostegno a Gheddafi dopo tali atti. La Russa: italiani senza viveri, li recupereremo.

EX MINISTRO, GHEDDAFI DISPOSTO A USARE ARMI CHIMICHE
– Un ex ministro libico ha “messo in guardia che Gheddafi ha armi chimico-batteriologiche e non esiterà ad usarle” per reprimere la rivolta in Libia: lo scrive il sito inglese di Al Jazira sintetizzando dichiarazioni fatte alla stessa tv araba da Mustafa Abdel Galil. L’ex ministro della Giustizia ha parlato in questi termini a margine di un incontro di capi tribali e rappresentanti della Libia orientale a Baida. All’incontro hanno partecipato anche comandanti militari che si sono rifiutati di sparare sui rivoltosi. “Vogliamo un paese unito. Non c’é alcun emirato o Al Qaida da nessuna parte”, ha detto Galil aggiungendo che “il nostro unico scopo è liberare la Libia da questo regime e poi il popolo deciderà il governo che vuole”.

LA RUSSA, ITALIANI SENZA VIVERI, LI RECUPEREREMO
– “Abbiamo notizia che nel sud est della Libia ci sono italiani che hanno finito i viveri: li recupereremo”. Lo ha detto a Sky tg 24 il ministro della Difesa Ignazio La Russa. “Abbiamo già predisposto l’intervento militare per raggiungere i nostri connazionali – ha proseguito il ministro – e attendo solo il via libera della Farnesina. Non voglio, infatti, decidere da solo. La mia prima preoccupazione – ha concluso – è il recupero di tutti gli italiani che si trovano in quelle zone”.

FRATTINI, NO SOSTEGNO A GHEDDAFI DOPO TALI ATTI – “Noi non possiamo sapere che cosa accadrà, però è chiaro che chi ha compiuto questi atti così orribili non può essere evidentemente in nessun modo sostenuto dalla comunità internazionale e quindi neanche dall’Italia, ovviamente”: lo ha detto a Berlino il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a chi gli chiedeva se l’Italia è disposta ad appoggiare un altro eventuale governo libico guidato dal colonnello Gheddafi o dai suoi sostenitori.
“Sarebbe molto importante che coloro che sono gli organizzatori, i promotori dell’azione di ribellione al regime (libico) respingessero con forza la solidarietà di Al Qaida, cioé respingessero tutte le profferte di simpatia e di vicinanza che sono state formulate dall’organizzazione terroristica”. “Questo mi sembra fondamentale che accada”, ha tenuto a precisare il ministro, spiegando di aver parlato di questo tema anche con il suo omologo tedesco, Guido Westerwelle. “Ho sottolineato con il ministro Westerwelle l’importanza di tenere completamente distinta la situazione delle violenze evidentemente che si stanno registrando nel territorio libico con questa dichiarazione dei siti di Al Qaida Magreb di sostenere la rivolta contro il regime di Gheddafi”, ha detto Frattini.

FRANCIA E GB A ONU, RISOLUZIONE PER EMBARGO
– La Francia e la Gran Bretagna hanno proposto al consiglio di sicurezza dell’Onu un progetto di risoluzione sulla Libia che prevede “un embargo totale sulle armi”, “sanzioni” e di affidare al tribunale penale internazionale l’inchiesta per crimini contro l’umanita”. Lo ha detto il capo della diplomazia francese Michele Alliot-Marie.

SEGRETARIO GENERALE NATO,OGGI RIUNIONE EMERGENZA
– Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha convocato per oggi una riunione d’emergenza sulla Libia. “Ho convocato una riunione di emergenza per oggi pomeriggio per consultazioni sulla situazione in Libia. Per cui ritornerò a Bruxelles tra poche ore”, ha detto Rasmussen durante la sua visita a Budapest. “Prima della riunione incontrerò i ministri della Difesa Ue e discuterò con loro su come possiamo aiutare in modo pragmatico coloro che ne hanno bisogno e limitare le conseguenze di questi eventi”, ha aggiunto. Il segretario generale della Nato ha precisato che le priorità devono essere l’evacuazione ed eventualmente l’assistenza umanitaria. “E’ un po’ prematuro entrare nei dettagli, ma la Nato ha i mezzi che possono essere utilizzati in situazioni del genere e l’Alleanza Atlantica può agire come coordinatore se e quando uno stato membro individuale vuole agire”, ha detto ancora Rasmussen.

TV STATO, AUMENTI STIPENDI E SUSSIDI PER CIBO
– Il governo libico ha aumentato gli stipendi, alzato i sussidi per il cibo e ordinato indennità speciali per tutte le famiglie. Lo riferisce la televisione di stato. Secondo la televisione ogni famiglia riceverà 500 dinari libici (pari a 290 euro) per coprire l’aumento del costo del cibo, mentre gli stipendi di alcune categorie di dipendenti pubblici aumenteranno del 150%. (Ansa)

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