Irpef 2025: dove si pagano più tasse e dove si risparmia
Nel 2025, le addizionali regionali Irpef continuano a rappresentare un elemento chiave della fiscalità locale in Italia. Ogni Regione ha la facoltà di modificare l’aliquota, alzandola o abbassandola in base alle proprie necessità di bilancio. Alcune amministrazioni hanno deciso di ridurre il carico fiscale, mentre altre lo hanno incrementato, con differenze significative tra le varie aree del Paese. Tra le Regioni più convenienti per i contribuenti troviamo la provincia autonoma di Bolzano, dove le imposte sono tra le più basse. Al contrario, Molise e Campania si confermano tra le Regioni più onerose per i cittadini. Un caso particolare è il Lazio, che pur mantenendo un’imposizione elevata, ha ridotto il carico fiscale rispetto al 2024.
Le Regioni che hanno aumentato le addizionali nel 2025 sono Liguria, Toscana e Molise, mentre il Lazio ha optato per un abbassamento dell’aliquota per i redditi più bassi. La provincia autonoma di Trento ha invece innalzato la soglia di esenzione da 25mila a 30mila euro, rendendo più favorevole il sistema fiscale locale. Le addizionali Irpef regionali sono un’imposta che viene trattenuta direttamente in busta paga e varia in base alle decisioni delle amministrazioni locali. L’aliquota base è dell’1,23%, ma le Regioni possono modificarla fino a un massimo del 3,33%. Queste variazioni possono essere applicate in modo differenziato per le diverse fasce di reddito, per redistribuire il carico fiscale in maniera più equa. Nel 2025, le addizionali vengono pagate in base alle aliquote stabilite nel 2024. Secondo un’analisi del Corriere della Sera con il Consiglio nazionale dei commercialisti, quattro Regioni hanno introdotto modifiche significative: Lazio, Liguria, Molise e Toscana.
Per chi guadagna 10mila euro all’anno, la Regione più vantaggiosa è il Lazio, dove l’addizionale Irpef ammonta a 113 euro, contro i 123 euro della maggior parte delle altre Regioni. In Emilia-Romagna si paga 133 euro, in Toscana 142 euro, mentre in Piemonte 162 euro. Le Regioni più costose sono Abruzzo, Calabria e Campania (173 euro), con il Molise in testa con 203 euro. Per un reddito di 20mila euro, nella maggior parte delle Regioni l’addizionale è di 246 euro, con eccezione di Trento e Bolzano, dove non si paga nulla. Tuttavia, in alcune aree si spende di più: nel Lazio l’imposta è di 346 euro, in Abruzzo e Calabria uguale, mentre in Campania arriva a 408 euro e in Molise a 416 euro. Le differenze tra Regioni aumentano con il crescere del reddito. Per un contribuente con 40mila euro annui, a Bolzano l’addizionale è di soli 62 euro, mentre nella maggior parte delle Regioni si attesta sui 492 euro. Nel Lazio sale a 884 euro, mentre in Campania e Molise supera i 1.000 euro. Il Lazio ha comunque ridotto l’aliquota rispetto al 2024, con un risparmio di 208 euro annui per questa fascia di reddito.
Per chi guadagna 60mila euro, Bolzano resta la più vantaggiosa con un’imposta di 308 euro, mentre l’aliquota base è di 738 euro. In Puglia si pagano 929 euro, in Toscana 1.460 euro, nel Lazio 1.490 euro (comunque 268 euro in meno rispetto all’anno precedente), mentre Campania e Molise restano le più care, rispettivamente con 1.680 e 1.760 euro. Infine, per chi ha un reddito annuo di 100mila euro, l’addizionale a Bolzano è di 925 euro, mentre l’aliquota base è di 1.230 euro. Piemonte e Toscana applicano un’imposta di 2.790 euro, nel Lazio si arriva a 2.820 euro, mentre Campania e Molise superano i 3.000 euro, con il Molise al massimo livello di 3.210 euro.
Le Regioni che hanno aumentato le addizionali nel 2025 sono Liguria, Toscana e Molise, mentre il Lazio ha optato per un abbassamento dell’aliquota per i redditi più bassi. La provincia autonoma di Trento ha invece innalzato la soglia di esenzione da 25mila a 30mila euro, rendendo più favorevole il sistema fiscale locale. Le addizionali Irpef regionali sono un’imposta che viene trattenuta direttamente in busta paga e varia in base alle decisioni delle amministrazioni locali. L’aliquota base è dell’1,23%, ma le Regioni possono modificarla fino a un massimo del 3,33%. Queste variazioni possono essere applicate in modo differenziato per le diverse fasce di reddito, per redistribuire il carico fiscale in maniera più equa. Nel 2025, le addizionali vengono pagate in base alle aliquote stabilite nel 2024. Secondo un’analisi del Corriere della Sera con il Consiglio nazionale dei commercialisti, quattro Regioni hanno introdotto modifiche significative: Lazio, Liguria, Molise e Toscana.
Per chi guadagna 10mila euro all’anno, la Regione più vantaggiosa è il Lazio, dove l’addizionale Irpef ammonta a 113 euro, contro i 123 euro della maggior parte delle altre Regioni. In Emilia-Romagna si paga 133 euro, in Toscana 142 euro, mentre in Piemonte 162 euro. Le Regioni più costose sono Abruzzo, Calabria e Campania (173 euro), con il Molise in testa con 203 euro. Per un reddito di 20mila euro, nella maggior parte delle Regioni l’addizionale è di 246 euro, con eccezione di Trento e Bolzano, dove non si paga nulla. Tuttavia, in alcune aree si spende di più: nel Lazio l’imposta è di 346 euro, in Abruzzo e Calabria uguale, mentre in Campania arriva a 408 euro e in Molise a 416 euro. Le differenze tra Regioni aumentano con il crescere del reddito. Per un contribuente con 40mila euro annui, a Bolzano l’addizionale è di soli 62 euro, mentre nella maggior parte delle Regioni si attesta sui 492 euro. Nel Lazio sale a 884 euro, mentre in Campania e Molise supera i 1.000 euro. Il Lazio ha comunque ridotto l’aliquota rispetto al 2024, con un risparmio di 208 euro annui per questa fascia di reddito.
Per chi guadagna 60mila euro, Bolzano resta la più vantaggiosa con un’imposta di 308 euro, mentre l’aliquota base è di 738 euro. In Puglia si pagano 929 euro, in Toscana 1.460 euro, nel Lazio 1.490 euro (comunque 268 euro in meno rispetto all’anno precedente), mentre Campania e Molise restano le più care, rispettivamente con 1.680 e 1.760 euro. Infine, per chi ha un reddito annuo di 100mila euro, l’addizionale a Bolzano è di 925 euro, mentre l’aliquota base è di 1.230 euro. Piemonte e Toscana applicano un’imposta di 2.790 euro, nel Lazio si arriva a 2.820 euro, mentre Campania e Molise superano i 3.000 euro, con il Molise al massimo livello di 3.210 euro.