Comitato Economico e Sociale Europeo, si discute dell’attuazione dell’agenda territoriale 2030
Giovedì 3 ottobre 2024, la Fondazione Banco Napoli ospiterà un’importante audizione del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) sul tema “Sfide e opportunità per l’attuazione dell’Agenda Territoriale 2030”. Questo evento rappresenta una tappa significativa nel percorso di revisione dell’Agenda Territoriale 2030, con l’obiettivo di avvicinare la politica di coesione dell’Unione Europea (UE) a un approccio più integrato e inclusivo.
Il Presidente della Fondazione, Orazio Abbamonte, ha sottolineato l’importanza dell’evento: «Si tratta di una prestigiosa opportunità per la nostra Fondazione, essendo la prima volta che un’audizione di questo tipo si tiene al di fuori della sede istituzionale europea».
L’Agenda Territoriale 2030 (AT 2030) è un documento chiave promosso dagli Stati membri dell’UE per rafforzare la coesione territoriale, sancita dall’articolo 3 del Trattato sull’Unione Europea. Si tratta di un’iniziativa intergovernativa volta a sostenere lo sviluppo armonico di tutti i territori, migliorando la qualità della vita per i cittadini europei e favorendo la collaborazione tra diversi livelli di governance, da quelli locali e regionali a quelli nazionali ed europei.
L’udienza si inserisce nel contesto di un parere di iniziativa che il CESE sta preparando proprio sulla revisione dell’Agenda, ponendo particolare attenzione al coinvolgimento dei cittadini e dei rappresentanti della società civile nell’attuazione delle sue politiche. L’audizione è stata concepita per dare voce agli attori regionali e locali del Mezzogiorno italiano, rappresentando un’occasione unica per condividere le sfide e le opportunità del territorio. In questo contesto, l’obiettivo principale è promuovere i principi dell’Agenda Territoriale 2030, favorendo una governance partecipativa che tenga conto delle esigenze specifiche dei diversi territori.
Oltre ai rappresentanti delle regioni del Sud Italia, prenderanno parte all’evento istituzioni dell’UE, think tank e rappresentanti di altre regioni europee. Questo scambio di opinioni ed esperienze intende facilitare la costruzione di reti di cooperazione e la condivisione di buone pratiche, affinché l’Agenda Territoriale 2030 possa essere attuata con successo in tutta Europa. La partecipazione attiva dei rappresentanti della società civile è cruciale per garantire che l’implementazione dell’Agenda sia inclusiva e rispecchi le necessità dei cittadini. Attraverso la cooperazione tra attori istituzionali e civici, l’UE può affrontare in modo più efficace le sfide territoriali, economiche e sociali che variano da una regione all’altra.
Il Presidente della Fondazione, Orazio Abbamonte, ha sottolineato l’importanza dell’evento: «Si tratta di una prestigiosa opportunità per la nostra Fondazione, essendo la prima volta che un’audizione di questo tipo si tiene al di fuori della sede istituzionale europea».
L’Agenda Territoriale 2030 (AT 2030) è un documento chiave promosso dagli Stati membri dell’UE per rafforzare la coesione territoriale, sancita dall’articolo 3 del Trattato sull’Unione Europea. Si tratta di un’iniziativa intergovernativa volta a sostenere lo sviluppo armonico di tutti i territori, migliorando la qualità della vita per i cittadini europei e favorendo la collaborazione tra diversi livelli di governance, da quelli locali e regionali a quelli nazionali ed europei.
L’udienza si inserisce nel contesto di un parere di iniziativa che il CESE sta preparando proprio sulla revisione dell’Agenda, ponendo particolare attenzione al coinvolgimento dei cittadini e dei rappresentanti della società civile nell’attuazione delle sue politiche. L’audizione è stata concepita per dare voce agli attori regionali e locali del Mezzogiorno italiano, rappresentando un’occasione unica per condividere le sfide e le opportunità del territorio. In questo contesto, l’obiettivo principale è promuovere i principi dell’Agenda Territoriale 2030, favorendo una governance partecipativa che tenga conto delle esigenze specifiche dei diversi territori.
Oltre ai rappresentanti delle regioni del Sud Italia, prenderanno parte all’evento istituzioni dell’UE, think tank e rappresentanti di altre regioni europee. Questo scambio di opinioni ed esperienze intende facilitare la costruzione di reti di cooperazione e la condivisione di buone pratiche, affinché l’Agenda Territoriale 2030 possa essere attuata con successo in tutta Europa. La partecipazione attiva dei rappresentanti della società civile è cruciale per garantire che l’implementazione dell’Agenda sia inclusiva e rispecchi le necessità dei cittadini. Attraverso la cooperazione tra attori istituzionali e civici, l’UE può affrontare in modo più efficace le sfide territoriali, economiche e sociali che variano da una regione all’altra.