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Cronaca

Terminati i fondi per Hospital Camaldoli e Clinic Center, rischio chiusura

Il futuro di due delle sue strutture importanti, l’Hospital Camaldoli e il Clinic Center, è gravemente minacciato. Una decisione della Regione Campania, riguardante l’assegnazione di budget insufficienti, ha costretto queste cliniche a tagliare drasticamente i loro servizi, mettendo in discussione la loro stessa esistenza.

In particolare, l’Hospital Camaldoli, attivo da oltre 50 anni e considerato un’eccellenza regionale, ha dovuto sospendere ricoveri fondamentali, come quelli per lungodegenza e riabilitazione. Giovanni Ruggiero, storico infermiere della clinica e coordinatore infermieristico del reparto di Riabilitazione Neurologica, ha sottolineato la gravità della situazione: “Stiamo vivendo un momento molto delicato. Non possiamo vivere senza una prospettiva perché la Regione Campania ha sottostimato i budget di spesa. La nostra struttura vive da oltre 50 anni, è un’eccellenza a livello campano! Combatteremo al fianco dei nostri amministratori e di tutto il personale!”.

La riduzione dei fondi ha portato alla chiusura di tre piani della struttura, compreso il reparto di riabilitazione neurologica, e ha spinto oltre 700 dipendenti a una situazione di incertezza. Attualmente, molti sono in ferie forzate, con il timore di un imminente ricorso alla cassa integrazione e, nel peggiore dei casi, al licenziamento.

La decisione regionale non solo mette in difficoltà il personale, ma soprattutto i pazienti, che necessitano di continuità assistenziale o riabilitativa dopo i ricoveri ospedalieri. Questi pazienti, molti dei quali inviati dagli ospedali, ora si trovano privati di un punto di riferimento fondamentale per il loro percorso di recupero.

La risposta del personale non si è fatta attendere: venerdì 27 ottobre è prevista una protesta davanti alla sede della Regione Campania, a Santa Lucia. Infermieri, medici e tutti i dipendenti dell’Hospital Camaldoli e del Clinic Center, clinica “gemella” della prima, scenderanno in piazza per far sentire la loro voce e chiedere alla Regione un immediato intervento per rivedere la pianificazione dei fabbisogni e garantire la sopravvivenza di queste strutture.

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