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Arrestato il sindaco di Istanbul Imamoglu: oppositore di Erdogan accusato di terrorismo e corruzione

Il 19 marzo 2025, la polizia turca ha arrestato Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e figura di spicco dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan. L’arresto è avvenuto durante un’operazione su larga scala che ha coinvolto circa un centinaio di persone, tra cui collaboratori stretti del sindaco. Imamoglu è stato prelevato dalla sua abitazione nelle prime ore del mattino con l’accusa di corruzione e presunti legami con organizzazioni terroristiche, in particolare con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), considerato fuorilegge in Turchia. Le autorità sostengono che il sindaco e altri funzionari abbiano facilitato l’infiltrazione di membri del PKK in posizioni chiave all’interno dell’amministrazione cittadina.

L’arresto di Imamoglu ha suscitato immediate reazioni sia a livello nazionale che internazionale. Il Partito Popolare Repubblicano (CHP), principale forza di opposizione di cui Imamoglu è esponente, ha definito l’operazione “un colpo di stato contro la volontà nazionale”. Nel frattempo, la Prefettura di Istanbul ha imposto il divieto di manifestazioni politiche e letture pubbliche di comunicati stampa fino al 23 marzo, oltre alla chiusura temporanea di alcune fermate della metropolitana, tra cui quella centrale di piazza Taksim, per prevenire potenziali proteste.

Organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per l’arresto. Emma Sinclair-Webb, direttrice per la Turchia di Human Rights Watch, ha condannato la detenzione di Imamoglu e di altri funzionari municipali, descrivendola come un evidente abuso del sistema giudiziario e parte di un più ampio schema di indagini politicamente motivate volte a indebolire l’opposizione. Questo evento rappresenta un’escalation significativa nella tensione politica in Turchia, soprattutto considerando che Imamoglu era visto come un potenziale candidato alle elezioni presidenziali del 2028. La sua popolarità era cresciuta dopo aver vinto le elezioni municipali di Istanbul nel 2019, segnando una delle sconfitte più rilevanti per il partito di Erdogan negli ultimi anni.

L’arresto di Imamoglu solleva interrogativi sul futuro della democrazia in Turchia e sulla possibilità di una competizione elettorale equa nelle prossime elezioni presidenziali. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, preoccupata per l’apparente repressione delle voci dissidenti e per l’erosione delle istituzioni democratiche nel paese.

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