Notizie dall'Italia e dal mondo

Primo Piano

Zohran Mamdani, 34 anni, è il nuovo sindaco di New York: “Una città per tutti, non solo per i ricchi”

New York ha scelto il cambiamento. Alle elezioni municipali del 4 novembre 2025, Zohran Mamdani, 34 anni, membro dei Democratic Socialists of America, ha conquistato la carica di 111º sindaco della città, battendo l’ex governatore Andrew Cuomo, candidato indipendente, e il repubblicano Curtis Sliwa. Con questa vittoria, Mamdani diventa il primo sindaco musulmano e di origini sudasiatiche nella storia della metropoli americana. La sua elezione rappresenta una svolta generazionale e culturale per la città più grande degli Stati Uniti: un segnale forte di rinnovamento politico, sostenuto soprattutto da giovani, comunità immigrate e lavoratori urbani colpiti dal caro-vita.

Dalle origini ugandesi al sogno americano

Nato nel 1991 a Kampala, in Uganda, da genitori di origine indiana, Zohran Mamdani è figlio di due figure di spicco del mondo culturale: la regista Mira Nair (“Monsoon Wedding”, “Mississippi Masala”) e l’accademico Mahmood Mamdani, docente di politica internazionale. Trasferitosi a New York a sette anni, è cresciuto tra Astoria e il Bronx, dove ha respirato da vicino le difficoltà delle famiglie di immigrati. Dopo la laurea in studi africani al Bowdoin College, ha lavorato come attivista per i diritti degli inquilini, battendosi contro gli sfratti e per l’accesso a un’abitazione dignitosa. Nel 2020 è stato eletto all’Assemblea dello Stato di New York, diventando una delle voci più riconoscibili della sinistra cittadina.

Una campagna costruita dal basso

La candidatura di Mamdani è partita con pochi mezzi ma con un’enorme forza organizzativa. La sua campagna, fortemente incentrata su volontari, piccole donazioni e mobilitazione digitale, ha saputo conquistare l’attenzione dei media e il cuore di molti newyorkesi.
Sui social, il suo stile diretto e ironico — spesso con riferimenti alla cultura pop e alle sue radici indiane — ha attratto centinaia di migliaia di giovani elettori. Nel suo programma, temi chiave come la regolamentazione degli affitti, la gratuità dei trasporti pubblici, la tassazione progressiva dei grandi patrimoni e la decriminalizzazione della povertà. “Voglio una New York accessibile, non una vetrina per miliardari”, ha dichiarato nel suo discorso di vittoria a Queensbridge Park.

Il sostegno dei progressisti e le reazioni politiche

Mamdani ha ricevuto l’appoggio di figure di spicco del mondo progressista, tra cui Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, che lo hanno accompagnato in diversi eventi elettorali.
Anche Barack Obama ha espresso “rispetto e curiosità per una nuova generazione di leadership democratica”. Duro, invece, il commento di Donald Trump, che lo ha definito “una minaccia socialista per la città più grande d’America”.

Un passato da rapper

Prima della politica, Mamdani ha avuto un curioso percorso artistico: con il nome d’arte Mr. Cardamom, ha pubblicato alcuni brani hip-hop ispirati alle sue origini musulmane e sudasiatiche. “Facevo musica per raccontare chi ero — ha ricordato in un’intervista — e oggi faccio politica per cambiare dove vivo”.

Le sfide del nuovo sindaco

Con un programma ambizioso e un mandato pieno di aspettative, Mamdani dovrà affrontare problemi strutturali che da anni affliggono New York: costi degli affitti alle stelle, trasporti in crisi, disuguaglianze sociali crescenti e una sicurezza urbana in bilico tra percezione e realtà.
Il suo obiettivo dichiarato: “Rendere New York una città per chi lavora, non solo per chi specula”. Il 1° gennaio 2026, Zohran Mamdani entrerà ufficialmente in carica. E, per la prima volta nella storia della città, un sindaco millennial, musulmano e socialista democratico siederà nel cuore del municipio, portando con sé l’ambizione di una nuova era per la Grande Mela.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.