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Cronaca

Terremoto a Napoli: Scuole aperte a fuorigrotta e bagnoli, ma Pozzuoli protesta

Dopo il terremoto di magnitudo 4.4 che ha scosso Napoli e la sua provincia giovedì 13 marzo, la città si prepara a riprendersi con la riapertura delle scuole. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha confermato che le scuole di ogni ordine e grado saranno aperte a partire da lunedì 17 marzo, in particolare nei quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta, area occidentale della città. La decisione è stata presa a seguito delle verifiche strutturali svolte dagli esperti, che hanno dato esito positivo dopo i sopralluoghi. Il Comune aveva inizialmente deciso di chiudere le scuole dei quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta, situati nell’area occidentale della città, per consentire le verifiche strutturali degli edifici, che ricadono nella zona della mappa azzurra del bradisismo. Questi quartieri, infatti, sono storicamente più soggetti a fenomeni di bradisismo, che rendono necessario un monitoraggio continuo delle strutture.

Dopo le verifiche dei tecnici e i lavori di messa in sicurezza urgenti commissionati dal Comune, il sindaco Manfredi ha annunciato che le scuole riapriranno regolarmente lunedì 17 marzo. “Le verifiche sono state completate con esito positivo, e siamo stati in grado di garantire la sicurezza per la riapertura delle scuole,” ha dichiarato il sindaco, che ha visitato personalmente le scuole della zona insieme ai tecnici della Protezione Civile. Nel frattempo, a Pozzuoli, città epicentro del terremoto, si è svolto un corteo di protesta. Centinaia di cittadini, tra cui attivisti e famiglie, hanno marciato per le strade chiedendo maggiori garanzie sulla sicurezza degli edifici e dei luoghi pubblici. Durante il corteo, molti manifestanti si sono stesi a terra, coperti da lenzuola bianche, in segno di protesta contro l’assenza di misure concrete per proteggere i residenti dai rischi sismici.

Il corteo è stato accompagnato dalla richiesta di un’azione tempestiva da parte delle istituzioni locali e regionali per rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. La paura per la sicurezza strutturale degli edifici, in particolare per quanto riguarda le scuole e le abitazioni, ha suscitato un forte senso di incertezza tra i cittadini. All’ex Base Nato, dove sono stati allestiti dei punti di raccolta per i rifugiati, i volontari stanno organizzando una raccolta di beni di prima necessità, come pannolini e alimenti, per le famiglie sfollate a causa del terremoto. I bambini, in particolare, sono stati tra i più vulnerabili, e la comunità ha risposto con solidarietà per far fronte all’emergenza. I cittadini di Pozzuoli e dei quartieri limitrofi stanno dimostrando una grande resilienza, ma la richiesta di misure di sicurezza più severe e l’organizzazione di iniziative di aiuto evidenziano l’urgenza di interventi strutturali a lungo termine.

Mentre la città di Napoli cerca di riprendersi dagli effetti del terremoto, i cittadini di Pozzuoli chiedono maggiore attenzione e interventi urgenti. Le scuole di Bagnoli e Fuorigrotta hanno ricevuto il via libera, ma l’incertezza persiste per le altre aree più vulnerabili. La protezione dei cittadini e la sicurezza delle strutture devono rimanere una priorità assoluta per le autorità, in modo che eventi come questo non si ripetano con effetti devastanti.

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