Scontro tra governo, magistratura e servizi segreti: il caso Lo Voi e le tensioni nell’Intelligence italiana
Negli ultimi giorni, il panorama politico e istituzionale italiano è stato scosso da un evento senza precedenti: il direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis), Vittorio Rizzi, ha presentato un esposto contro il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi. Una mossa che evidenzia un’intensificazione dello scontro tra governo, magistratura e servizi segreti, e che potrebbe avere ripercussioni significative sugli equilibri tra i poteri dello Stato. Il nome di Francesco Lo Voi è salito alla ribalta dopo la sua decisione di iscrivere nel registro degli indagati la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Piantedosi e Nordio, e il sottosegretario Mantovano in relazione al caso Almasri. Una mossa che ha subito scatenato tensioni con il governo, culminate con la dura reazione della premier, che ha definito il magistrato “quello del fallimentare processo a Matteo Salvini” in riferimento al caso Open Arms. A rafforzare il clima di contrapposizione ci ha pensato anche il sottosegretario Mantovano, che ha criticato l’operato della Procura di Roma davanti al Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza. In particolare, l’attacco ha riguardato la gestione di documenti secretati legati a Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier.
L’esposto presentato dal direttore del Dis, Vittorio Rizzi, ha acceso ulteriormente la miccia. Secondo il governo e i servizi segreti, la Procura di Roma avrebbe violato le norme sulla riservatezza dei documenti classificati inserendoli in un fascicolo accessibile agli indagati, quattro giornalisti. Questa accusa ha portato alla segnalazione alla Procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati di Roma. Parallelamente, il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di “regolamento di conti interno” tra i servizi segreti, un’affermazione che la Lega ha poi cercato di ridimensionare, ma che conferma le tensioni nell’intelligence italiana. La vicenda si inserisce in un contesto di crescente agitazione nei servizi, tra il caso dossieraggi, le tensioni tra Ministero della Difesa e Aise, e il caso della giornalista Cecilia Sala.
Sul piano legale, l’esposto potrebbe sfociare in un’indagine ufficiale o in una sanzione disciplinare per Lo Voi da parte del Ministero della Giustizia. Ma l’aspetto più rilevante rimane quello politico: l’intervento diretto del Dis contro un magistrato segna un precedente inedito e solleva interrogativi sulla separazione dei poteri e sulla crescente influenza dei servizi segreti nella gestione delle questioni istituzionali. Secondo Matteo Renzi, leader di Italia Viva, il governo Meloni “vede complotti ovunque” e starebbe conducendo una “caccia all’uomo nelle Agenzie”. Sebbene queste dichiarazioni possano essere lette in chiave politica, il clima di tensione appare innegabile.
L’esposto presentato dal direttore del Dis, Vittorio Rizzi, ha acceso ulteriormente la miccia. Secondo il governo e i servizi segreti, la Procura di Roma avrebbe violato le norme sulla riservatezza dei documenti classificati inserendoli in un fascicolo accessibile agli indagati, quattro giornalisti. Questa accusa ha portato alla segnalazione alla Procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati di Roma. Parallelamente, il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di “regolamento di conti interno” tra i servizi segreti, un’affermazione che la Lega ha poi cercato di ridimensionare, ma che conferma le tensioni nell’intelligence italiana. La vicenda si inserisce in un contesto di crescente agitazione nei servizi, tra il caso dossieraggi, le tensioni tra Ministero della Difesa e Aise, e il caso della giornalista Cecilia Sala.
Sul piano legale, l’esposto potrebbe sfociare in un’indagine ufficiale o in una sanzione disciplinare per Lo Voi da parte del Ministero della Giustizia. Ma l’aspetto più rilevante rimane quello politico: l’intervento diretto del Dis contro un magistrato segna un precedente inedito e solleva interrogativi sulla separazione dei poteri e sulla crescente influenza dei servizi segreti nella gestione delle questioni istituzionali. Secondo Matteo Renzi, leader di Italia Viva, il governo Meloni “vede complotti ovunque” e starebbe conducendo una “caccia all’uomo nelle Agenzie”. Sebbene queste dichiarazioni possano essere lette in chiave politica, il clima di tensione appare innegabile.