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Rispetto per le pietre, non solo per quelle rotolanti!

NAPOLI (di Ferdinando Maddaloni) – Avete mai provato a fare una fotografia in una chiesa russa dove è severamente proibito fotografare? Dopo pochi secondi sarete raggiunti da uno stuolo di babuske che vi faranno capire, anche se non parlate russo, cosa potrebbe succedere a voi e alla vostra macchina fotografica nel caso voleste ripetere la maldestra operazione. Doppia è la loro motivazione: rispetto per il proprio lavoro, rispetto per l’opera che hanno il compito di tutelare e che giustifica lo stipendio.

Sarebbe facile trasportare l’esempio in un italico museo e la scena diventerebbe immediatamente grottesca, come l’intera  vicenda del concerto dei Rolling Stones a Roma.

Mick JaggerPrima che inizino a “rotolare pietre” sulla questione poniamo due massi al centro della riflessione: uno, i Rolling Stones hanno scritto la storia della musica e la loro arte va rispettata. Due, il Circo Massimo, antico circo romano dedicato alle corse di cavalli, è un’opera d’arte che va tutelata e rispettata. (Rispetto deriva dal latino respicere, composto da re- indietro e spicio- guardare ossia guardare indietro).

Forse non tutti sanno che il biglietto per il concerto oscillava tra i 70 e i 150 euro. Se 70.000 persone sborsano queste cifre  significa che gli artisti lo meritano. Se fosse stato gratuito non sarebbe stato sicuramente così apprezzato. Così pure per gli artisti dovrebbe risultare gratificante eseguire una  performance in un luogo che risale alla prima metà del VI secolo a.C. Questo onore non dovrebbe aver prezzo o meglio dovrebbe averlo altissimo.

Ed ecco che entra in gioco la grottesca italica mentalità, scarsamente imprenditoriale. Si legge da più parti che il costo per l’affitto della location sia stato irrisorio ovvero  poco meno di 8.000 euro. Una tale esiguità denota una totale quanto inconcepibile miopia, aggravata dalla mancanza di considerazione e quindi di rispetto sia per coloro che hanno costruito questo luogo sia per coloro che vi hanno suonato. Cosa penserebbero se sapessero che a fronte degli 8.000 euro per l’occupazione del Circo Massimo dagli organizzatori sono stati versati 45 mila euro per i bagni chimici e 30 mila per l’immondizia?

L’incolpevole sindaco Marino si difende sostenendo di aver provveduto in sede di giunta per il  bilancio 2014 ad aumentare l’occupazione di suolo pubblico per gli eventi a scopo di lucro di ben 2 volte e mezzo.

Ed ecco che nella nostra fantasia ritorna prepotentemente lo stuolo delle anziane babuske che, cartelli alla mano, urlano a squarciagola il loro consiglio: “Un misero aumento di due volte e mezzo? Ve dovete prendere la percentuale sullo sbigliettamento! Lo vuoi il Circo Massimo? Caccia li sordi!”. E lo fanno stranamente in dialetto romanesco. Una di loro sottovoce commenta: “E mò chi lo sente a Mick se viene a sapè che è’ costata più levà ‘à monnezza che fittà sto circo pe’ cantà: I can’ t get no satisfaction?!”.

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