Per quanto tempo ancora i bimbi di Marano resteranno senza refezione?
NAPOLI (di Claudia Carbone) – Non sembra destinata a definirsi in tempi brevi la querelle relativa alla mancata assegnazione dei servizi di mensa per i circoli d’infanzia a Marano.
Proviamo a ripercorrere i tratti salienti della vicenda. Il Comune di Marano, con un atto del Commissario Straordinario, nel maggio 2012 sottoscrive una convenzione con la SUA, Stazione Unica Appaltante, ovvero l’organismo che cura, per conto degli enti aderenti, l’aggiudicazione di contratti pubblici per la realizzazione di lavori, la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture.
Il passaggio attraverso la SUA, oltre ad essere esplicitamente previsto per gare di importo pari o superiore a € 200.000,00 per forniture e servizi, consente di avvalersi di un soggetto rigorosamente vincolato al rispetto della normativa e di uniformare le procedure di scelta del contraente nell’ambito del bacino di competenza.
La SUA quindi, in qualità di centrale di committenza, in data 12 marzo 2014 pubblica un bando di gara per lo svolgimento del servizio di mensa scolastica della durata di 23 mesi a partire “presumibilmente” dal mese di maggio 2014. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 23 aprile 2014 e l’apertura delle stesse prevista per il 28 aprile 2014.
Da qui in poi non si hanno notizie di sviluppi, almeno ufficiali, fino ad arrivare all’inizio della scuola, il 15 settembre 2014, dove le famiglie constatano l’assenza del servizio mensa per i circoli d’infanzia.
Il Comune di Marano afferma di aver ricevuto soltanto in data 6 ottobre una nota da parte della SUA in cui veniva comunicato che la stessa nella seduta di gara del 23 settembre aveva “accertato la sussistenza delle condizioni di anomalia dell’offerta in capo al 1° aggiudicatario, comunicando altresì il nominativo della società che risulta la successiva in graduatoria, invitando il RUP ad attivare le procedure previste dagli artt. 88 e segg. Del D.Lgs. n. 163/06 e s.m.i., nonché a comunicare se intende avvalersi del supporto tecnico della Commissione di gara”.
In seguito alla nota della SUA, il RUP in data 21 ottobre invita le ditte ATI IDEAL FOOD e GLOBAL SERVICE srl, rispettivamente prima e seconda in graduatoria per l’affidamento dei servizi di refezione, a fornire elementi giustificativi delle offerte presentate alla SUA.
Questi i fatti che si possono desumere dagli atti pubblici a nostra disposizione.
Da questo punto in poi però, non ci tornano le differenti versioni dei soggetti coinvolti e vediamo perché.
Nella delibera comunale indicata sopra infatti, si cita la nota SUA che riferisce di “anomalia dell’offerta”, di un’offerta cioè, che susciterebbe il sospetto di una possibile non corretta esecuzione della prestazione avvantaggiando offerenti più “spericolati” a danno di operatori più seri. Ecco perché vengono richiesti ulteriori chiarimenti relativi alle offerte delle prime due ditte.
Fin qui niente di sorprendente se non il fatto che, raggiunta telefonicamente e interrogata in merito ai ritardi, la SUA non parla assolutamente di “anomalia dell’offerta”, ma attribuisce il dilungarsi della procedura di gara alla richiesta di accesso agli atti fatta da ditte partecipanti al bando ma non specificate, richiesta tra l’altro accolta e che dovrebbe avvenire giovedì 6 novembre.
Non solo, i tempi lunghi sarebbero attribuibili anche ad un atteso parere dell’Avvocatura dello Stato, a cui la SUA ha chiesto di pronunciarsi in merito alla correttezza del criterio tecnico utilizzato per l’aggiudicazione della gara.
Nei giorni scorsi si è anche parlato di un ricorso della seconda ditta in graduatoria che avrebbe bloccato l’intero iter della gara, ma la SUA nega anche qui di esserne a conoscenza, sottolineando inoltre che la gara non è sospesa, poiché questo è l’iter normale in cui si può incorrere con una gara d’appalto servizi. Sempre a detta della SUA infatti, i tempi stimati in questi casi sono solo indicativi, non si possono prevedere, vanno calati nella realtà a seconda delle situazioni.
Proprio per tali motivi la SUA non è in grado di fornire tempistiche previsionali per l’aggiudicazione definitiva del bando di gara, dipendendo quest’ultima a sua volta anche dalla pronuncia dell’Avvocatura di Stato di cui non si conoscono i tempi.
Molto difficile insomma, venire a capo delle puntuali motivazioni per cui non c’è stata ancora l’aggiudicazione definitiva.
Il fatto indiscutibile è che, come più e più volte sottolineato dai comitati che fanno capo ai genitori dei bambini dei circoli d’infanzia, dall’inizio della scuola i piccoli non dispongono ancora di un servizio mensa e perciò fanno un orario scolastico ridotto, che complica tra l’altro non poco l’organizzazione delle famiglie che ogni giorno devono riprendere i bambini alle 12.30 anziché alle 15.30.
Una situazione di profondo disagio evidenziata anche da Luca Bertini, uno dei referenti del comitato Rete Genitori di Marano, “qualunque sia la reale causa alla base di questa vicenda, la sostanza non cambia – afferma Bertini – ovvero il ritardo con cui l’Assessore D’Ambra e il Sindaco si sono mossi e che ha permesso l’inizio della scuola senza un adeguato servizio di refezione”.
“Sarebbe stato loro compito – continua il referente della Rete Genitori- porre in essere in tempo qualsiasi atto per non interrompere il servizio, si sarebbe potuti ricorrere all’autorefezione, portando il cibo da casa per i bimbi, o addirittura chiamare un ristorante per farsi rifornire”.