Omicidio di Garlasco, possibile interrogatorio per Alberto Stasi e Marco Poggi martedì 20 maggio
Potrebbe arrivare una svolta nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Martedì 20 maggio, secondo quanto riportato dal Tg1, potrebbero essere convocati per un interrogatorio anche Marco Poggi, fratello della vittima, e Alberto Stasi, ex fidanzato della ragazza, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere nel 2015. Al momento, tuttavia, la notizia non ha trovato conferma ufficiale: contattato da *Fanpage.it*, l’avvocato di Marco Poggi, Francesco Compagna, ha scelto di non commentare l’indiscrezione.
La possibilità che entrambi vengano ascoltati martedì fa pensare a un’accelerazione da parte della Procura di Pavia, che da mesi lavora su nuovi elementi investigativi emersi grazie a un riesame dei reperti e delle testimonianze raccolte nel 2007. Al centro dell’attenzione c’è oggi Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, già presente nel contesto familiare all’epoca del delitto e ora formalmente indagato per omicidio in concorso. Proprio Sempio sarà interrogato martedì su ordine diretto della Procura, dopo le recenti perquisizioni effettuate nella sua abitazione di Voghera e in quella dei suoi genitori. Il 37enne è stato protagonista, lo scorso venerdì 16 maggio, di un’udienza di incidente probatorio riguardante l’analisi di nuovi reperti, alla presenza del suo consulente di parte, l’ex generale dei Ris di Parma, Luciano Garofano.
Nella giornata odierna, Sempio si è recato nuovamente dai carabinieri accompagnato dalla sua avvocata, Angela Taccia, verosimilmente per il dissequestro di uno dei cellulari prelevati durante le perquisizioni. Nel frattempo resta alta l’attenzione anche sulla posizione di Alberto Stasi, in carcere per l’omicidio di Chiara Poggi. La Procura, però, sembra ora valutare anche l’ipotesi di un coinvolgimento di altri soggetti nella dinamica del delitto, come lascia intendere la nuova iscrizione nel registro degli indagati per “omicidio in concorso”. Chiara Poggi fu ritrovata priva di vita nella sua abitazione a Garlasco il 13 agosto 2007. Quel giorno, secondo quanto accertato nel processo, il fratello Marco si trovava in vacanza in Trentino. L’inchiesta, chiusa con la condanna di Stasi, è ora oggetto di un secondo filone d’indagine che potrebbe riaprire scenari inattesi su uno dei casi più discussi della cronaca giudiziaria italiana.
La possibilità che entrambi vengano ascoltati martedì fa pensare a un’accelerazione da parte della Procura di Pavia, che da mesi lavora su nuovi elementi investigativi emersi grazie a un riesame dei reperti e delle testimonianze raccolte nel 2007. Al centro dell’attenzione c’è oggi Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, già presente nel contesto familiare all’epoca del delitto e ora formalmente indagato per omicidio in concorso. Proprio Sempio sarà interrogato martedì su ordine diretto della Procura, dopo le recenti perquisizioni effettuate nella sua abitazione di Voghera e in quella dei suoi genitori. Il 37enne è stato protagonista, lo scorso venerdì 16 maggio, di un’udienza di incidente probatorio riguardante l’analisi di nuovi reperti, alla presenza del suo consulente di parte, l’ex generale dei Ris di Parma, Luciano Garofano.
Nella giornata odierna, Sempio si è recato nuovamente dai carabinieri accompagnato dalla sua avvocata, Angela Taccia, verosimilmente per il dissequestro di uno dei cellulari prelevati durante le perquisizioni. Nel frattempo resta alta l’attenzione anche sulla posizione di Alberto Stasi, in carcere per l’omicidio di Chiara Poggi. La Procura, però, sembra ora valutare anche l’ipotesi di un coinvolgimento di altri soggetti nella dinamica del delitto, come lascia intendere la nuova iscrizione nel registro degli indagati per “omicidio in concorso”. Chiara Poggi fu ritrovata priva di vita nella sua abitazione a Garlasco il 13 agosto 2007. Quel giorno, secondo quanto accertato nel processo, il fratello Marco si trovava in vacanza in Trentino. L’inchiesta, chiusa con la condanna di Stasi, è ora oggetto di un secondo filone d’indagine che potrebbe riaprire scenari inattesi su uno dei casi più discussi della cronaca giudiziaria italiana.