Napoli esce dalla top ten delle città più colpite dalla criminalità: il capoluogo campano alla dodicesima posizione
Napoli perde terreno nella classifica delle città italiane con il maggior numero di reati denunciati, scivolando fuori dalla top ten e posizionandosi al dodicesimo posto nell’Indice della Criminalità 2024 stilato dal *Sole 24 Ore*. Mentre altre grandi metropoli italiane, come Milano e Roma, vedono un aumento delle denunce, Napoli registra una diminuzione relativa. Le denunce in città rappresentano infatti solo il 43% del totale dei reati avvenuti nell’area metropolitana.
Milano e Roma: i primati negativi
Milano si conferma per il settimo anno consecutivo al primo posto per numero di reati denunciati, con oltre 7.000 segnalazioni ogni 100.000 abitanti nel 2023. La capitale economica del Paese ha registrato un aumento del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia, con un picco di furti e rapine. È inoltre al terzo posto per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti. Nonostante questo quadro, Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, chiarisce che la situazione è influenzata anche da una maggiore propensione dei cittadini a denunciare, un segnale che indica una fiducia crescente nei confronti delle istituzioni.
Anche Roma registra un’impennata delle denunce, con un aumento del 16,7% rispetto al 2019 e dell’11% rispetto al 2022. I furti e i reati predatori rappresentano una parte importante di questo incremento, insieme ai reati legati agli stupefacenti. Francesco Greco, delegato alla sicurezza del Comune di Roma, sottolinea che, sebbene i reati siano in aumento, non vi è una vera emergenza sul lungo periodo, ma i cittadini continuano a percepire un forte senso di insicurezza. Per rispondere a questa esigenza, la capitale sta investendo in sistemi di videosorveglianza avanzati, basati sull’intelligenza artificiale.
Napoli: meno denunce, più crimine organizzato
A Napoli, la riduzione delle denunce nella città rispetto all’area metropolitana potrebbe sembrare un segnale positivo, ma il sindaco Gaetano Manfredi mette in guardia: una parte significativa dei reati nella città ha origine in ambienti legati alla malavita organizzata, rendendo la lotta alla criminalità particolarmente difficile. Manfredi evidenzia come la circolazione di armi sia un fattore chiave nei crimini più violenti e sottolinea l’importanza di intensificare i controlli preventivi. Il sindaco ha infatti chiesto e ottenuto un maggiore coordinamento tra le forze di polizia e l’invio di nuove risorse umane.
Tuttavia, a Napoli permane una scarsa propensione alla denuncia dei cosiddetti “piccoli abusi”, come l’attività dei parcheggiatori abusivi e lo scorretto smaltimento dei rifiuti. Per il sindaco, la chiave per contrastare questo tipo di reati risiede in una maggiore partecipazione civica: «I reati diminuiscono quando i cittadini si appropriano nel modo giusto degli spazi pubblici senza prevaricazione ma con la partecipazione». In questa direzione, Manfredi ha avviato una collaborazione con associazioni locali, comitati e imprese per promuovere un senso di responsabilità civica e rispetto delle regole.
Le città turistiche nella top ten
La classifica 2024 dell’Indice della Criminalità, come ogni anno, rivela una prevalenza di grandi città e mete turistiche nelle prime posizioni. Firenze, Venezia e Bologna si confermano tra le città con un alto numero di denunce per reati, evidenziando come l’afflusso di turisti possa rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo in termini di furti e reati predatori. Venezia in particolare si posiziona tra le prime dieci città con il più alto tasso di reati ogni 100.000 abitanti, sorpassando Napoli nella classifica.
Un panorama in evoluzione
A livello nazionale, per la prima volta dal 2013, si registra un aumento complessivo delle denunce del 3,8% rispetto al 2022, con un incremento significativo dei reati violenti, come omicidi, percosse, lesioni e rapine. L’Indice della Criminalità 2024 fotografa un’Italia in cui la sicurezza rimane una delle priorità per le amministrazioni locali e le forze dell’ordine, mentre il rapporto tra cittadini e istituzioni continua a evolversi, influenzando anche il numero di denunce presentate.