Martedì Berlusconi darà forfait
NAPOLI – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non potrà essere ascoltato dai magistrati napoletani nell’ambito del caso «Lavitola-Tarantini». L’appuntamento era stato fissato da giorni per martedì prossimo a Palazzo Chigi. Ma il Cavaliere non potrà essere presente per tale data perché impegnato in una serie di incontri internazionali tra Bruxelles e Strasburgo. La presidenza del Consiglio ha informato il Procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore che il premier andrà a Bruxelles per incontrare van Rompuy e a Strasburgo per vedersi con Barroso e a loro illustrerà il contenuto della manovra economica varata dal governo. Sempre secondo quanto si apprende, la presidenza del Consiglio contatterà la Procura di Napoli per fissare un nuovo appuntamento.
IL FORFAIT – Il primo a far capire che il premier avrebbe dato ‘forfait’ alle toghe campane era stato il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano che intervenendo ad una manifestazione a Palermo aveva detto che il presidente del Consiglio sarebbe dovuto andare martedì a Bruxelles «per il bene del Paese». Poi, arriva la conferma da un portavoce dell’esecutivo europeo. Gli incontri di Berlusconi, che sarebbero stati tutti chiesti esplicitamente dall’Italia, impegneranno così il Cavaliere per l’intera giornata. Eppure il Capo della Procura di Napoli Giovandomenico Lepore, per qualche istante non si era scoraggiato: «Non è detto che non possa fare entrambe le cose – aveva commentato con i cronisti – magari torna in serata, chissà…’. L’ipotesi però tramonta subito quando da Strasburgo arriva la notizia della doppia tappa. In questo caso, ribatte Lepore, «potremo fissare un altro appuntamento. Noi siamo sempre a disposizione per concordare un’altra data». Ma con questa crisi, si ironizza nell’opposizione, non sarà facile… Al centro dei colloqui internazionali, infatti, sono previsti ‘interventi per stabilizzare i mercati, contenuti della manovra italiana per il risanamento dei conti, riforme strutturali che il governo intende fare negli ultimi 18 mesi di legislatura. La verità, taglia corto il portavoce Idv Leoluca Orlando, è che Berlusconi »scappa di nuovo dai giudici: il lupo perde il pelo ma non il vizio». Con questa decisione, incalza Enrico Letta (Pd), «abbiamo la conferma che il premier è uno che non fa il suo dovere e che usa il suo ruolo per fatti privati». Lepore prova a tranquillizzare gli animi, ma, al momento, senza esito: volevamo solo sentirlo per chiarire alcuni punti, spiega. Berlusconi verrà sentito solo in veste di persona offesa, quindi, assicura, »non c’è nessuna norma che lo obblighi a essere presente martedì«. Il premier, intanto, ha già dichiarato di non aver subito alcuna estorsione, ma di essersi limitato a venire incontro alle esigenze economiche di un amico in difficoltà. E in queste ore ribadisce di non temere le inchieste. Tra le incognite, al momento: non solo la data dell’incontro con i Pm, ma anche il fatto se la questione dell’intercettazione pubblicata ieri dall’Espresso tra Berlusconi e Lavitola sarà o meno oggetto dell’audizione.
FUGA DI NOTIZIE – «Non abbiamo niente da nascondere, ben vengano gli ispettori’» ha detto il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, nel corso di un’intervista rilasciata al Tg1, commentando la notizia dell’avvio – da parte del ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma – di accertamenti preliminari sull’inchiesta di Napoli relativa al presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi. «La prima fuga di notizie, mi riferisco a quella del settimanale “Panorama”, è stata gravissima. Per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche riportate da “L’Espresso”, non dovevano uscire assolutamente. Comunque, – ha spiegato Lepore – anche nei confronti de “L’Espresso” abbiamo aperto un fascicolo, per cui abbiamo un fascicolo aperto per ‘Panorama’ e un fascicolo aperto per ‘L’Espresso”’. ”Come vede – ha sottolineato il procuratore di Napoli al Tg1 – noi siamo abbastanza equi da questo punto di vista». Ma il sospetto che qualcuno dentro la Procura possa avere passo le carte c’è?, ha poi incalzato la cronista del Tg1: «Si, ma il sospetto non è una prova – ha risposto Lepore – è questo il punto. E’ uscito dall’interno, non certo dall’esterno. Però, è chiaro che, naturalmente, bisogna trovare i responsabili che non è facile trovare. Comunque – ha infine concluso Lepore – noi faremo le indagini opportune».
I PUNTI CONTROVERSI – Facile, invece, immaginare su quali punti insisteranno i pm wquando saranno ricevuti a Palazzo Chigi: quelli su cui anche il gip Primavera si è soffermato nell’ordinanza di custodia cautelare contro tarantini e Lavitola. Innanzitutto i motivi per cui il premier ha messo a disposizione di Tarantini una somma imponente, circa 800 mila euro. Nelle telefonate intercettate, l’imprenditore pugliese e Lavitola parlano spesso del patteggiamento; Lavitola sembra istruire Tarantini affinché questi tenga sulla corda i personaggi dell’entourage di Berlusconi, spingendolo ad accettare il patteggiamento solo su richiesta diretta del premier. Il Cavaliere ha ribadito che intendeva solo aiutare una famiglia con bambini che prima viveva in modo agiato e poi, all’improvviso, si era trovata in ristrettezze. Ma perché, si chiedono i pm, farlo di nascosto? Perché la sua segretaria e Valter Lavitola al telefono parlavano di ”fotografie”? Che motivo c’era di tanta segretezza? E ancora: da dove è stata prelevata una tale quantità di denaro, violando le norme anti-riciclaggio? Domande che (forse) martedì avranno una risposta. (Corriere della Sera)