La straziante letterina di Natale della figlia di un operaio licenziato: «Papà, voglio solo il tuo sorriso»
Pomigliano d’Arco, 7 dicembre 2024 – Un piccolo albero di Natale, spoglio e semplice, ma ricco di speranza e dignità. È lì, accanto ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, che una bambina ha legato una letterina destinata a suo padre, un operaio della Trasnova licenziato insieme ad altri 96 colleghi a causa della cessazione dei contratti con la multinazionale dell’automotive. Le parole della bambina colpiscono dritte al cuore, un messaggio di innocenza e amore che racconta il dramma di tante famiglie. “Caro papà, quest’anno non voglio nessun regalo. Ti vedo sempre triste. Perché piangi? A Natale voglio solo una cosa: che tu ritorni ad essere il mio papà sorridente. Qualsiasi cosa accadrà io ti vorrò sempre bene”.
La lettera, scritta con una calligrafia infantile e intrisa di una dolcezza disarmante, è diventata il simbolo di una protesta che va ben oltre i cancelli della fabbrica: una lotta per il lavoro, per la dignità, per un futuro migliore. La decisione di Stellantis di cessare tutti i contratti con Trasnova ha messo in ginocchio 97 famiglie. Tra queste, 54 operai impiegati negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e altri dislocati tra Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. Dal 31 dicembre, saranno senza lavoro. Per molti di loro, questo non significa solo la perdita di uno stipendio, ma anche la sensazione di essere stati abbandonati da un sistema che non tutela chi lavora duramente ogni giorno. Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, ha giustificato i licenziamenti parlando di “esuberi” legati alla decisione di Stellantis di non rinnovare i contratti in essere. Una spiegazione che non basta a placare la rabbia e la frustrazione di chi, da cinque giorni, protesta incessantemente davanti agli stabilimenti.
Questa mattina, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si è recata sul posto per portare la sua solidarietà ai lavoratori in lotta. “Non possiamo accettare che 97 famiglie vengano lasciate indietro senza alternative. Lo Stato deve intervenire e prendersi le sue responsabilità,” ha dichiarato la leader dem, promettendo supporto concreto per cercare una soluzione. Anche altre forze politiche e sindacali stanno cercando di attirare l’attenzione sulla vicenda, chiedendo a Stellantis di rivedere le proprie decisioni e al governo di avviare un tavolo di crisi.
La lettera, scritta con una calligrafia infantile e intrisa di una dolcezza disarmante, è diventata il simbolo di una protesta che va ben oltre i cancelli della fabbrica: una lotta per il lavoro, per la dignità, per un futuro migliore. La decisione di Stellantis di cessare tutti i contratti con Trasnova ha messo in ginocchio 97 famiglie. Tra queste, 54 operai impiegati negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e altri dislocati tra Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. Dal 31 dicembre, saranno senza lavoro. Per molti di loro, questo non significa solo la perdita di uno stipendio, ma anche la sensazione di essere stati abbandonati da un sistema che non tutela chi lavora duramente ogni giorno. Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, ha giustificato i licenziamenti parlando di “esuberi” legati alla decisione di Stellantis di non rinnovare i contratti in essere. Una spiegazione che non basta a placare la rabbia e la frustrazione di chi, da cinque giorni, protesta incessantemente davanti agli stabilimenti.
Questa mattina, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si è recata sul posto per portare la sua solidarietà ai lavoratori in lotta. “Non possiamo accettare che 97 famiglie vengano lasciate indietro senza alternative. Lo Stato deve intervenire e prendersi le sue responsabilità,” ha dichiarato la leader dem, promettendo supporto concreto per cercare una soluzione. Anche altre forze politiche e sindacali stanno cercando di attirare l’attenzione sulla vicenda, chiedendo a Stellantis di rivedere le proprie decisioni e al governo di avviare un tavolo di crisi.