La Campania approva il referendum contro l’autonomia differenziata
In una mossa storica e senza precedenti, la Regione Campania ha approvato ufficialmente l’indizione di un referendum abrogativo contro l’autonomia differenziata, diventando la prima regione in Italia a fare questo passo. La decisione, presa durante una seduta straordinaria del consiglio regionale, ha visto 36 voti favorevoli da parte della maggioranza di centrosinistra, del gruppo misto e del Movimento 5 Stelle, 9 voti contrari dei consiglieri del centrodestra e l’astensione del consigliere Raffaele Maria Pisacane.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato con fermezza: “La nostra ambizione è far rivivere lo spirito risorgimentale, il dibattito sull’unità d’Italia che in questi anni è divenuto un dibattito contabile e non storico ed ideale. Per noi, l’Italia è Italia se è coesa da Nord a Sud, e l’Italia non è Italia se non c’è Napoli e non c’è il Sud.” La Campania si distingue come la prima regione in Italia ad avanzare ufficialmente la richiesta di referendum abrogativo dell’autonomia differenziata, un tema che ha suscitato forti divisioni politiche e sociali. De Luca ha sottolineato che “La modifica del Titolo V è stato un errore drammatico. Una scelta di debolezza e di opportunismo del centrosinistra, una riforma costituzionale approvata a maggioranza che ha creato un pessimo precedente e che, oggi, il centrodestra ripete.”
Il referendum abrogativo si propone di eliminare la Legge 26 giugno 2024 numero 86, attuativa dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto Ordinario, ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione. Il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, sarà incaricato di presentare e depositare ufficialmente la richiesta di referendum. La decisione della Campania non è isolata. Altre regioni come Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna hanno espresso una posizione simile, ponendo le basi per un dibattito nazionale sul regionalismo differenziato e sull’unità del Paese. Questo movimento si oppone alle barriere che l’autonomia differenziata potrebbe creare, enfatizzando invece la coesione nazionale e l’uguaglianza tra le diverse aree del Paese. Il governatore De Luca ha invocato una riflessione seria e approfondita sul tema: “Noi chiediamo la riapertura di un ragionamento serio per evitare di accentuare barriere che non hanno senso.” La modifica del Titolo V della Costituzione, che ha permesso l’introduzione del regionalismo differenziato, viene criticata per aver introdotto disuguaglianze tra le regioni italiane. La Campania, con questo storico voto, lancia un segnale forte e chiaro: l’unità d’Italia deve essere preservata e rafforzata. Il referendum abrogativo rappresenta non solo una sfida politica ma anche un richiamo ai valori fondamentali dell’unità nazionale. La speranza è che questo movimento possa coinvolgere anche le forze politiche del centro-nord che condividono questa visione di coesione e solidarietà nazionale.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato con fermezza: “La nostra ambizione è far rivivere lo spirito risorgimentale, il dibattito sull’unità d’Italia che in questi anni è divenuto un dibattito contabile e non storico ed ideale. Per noi, l’Italia è Italia se è coesa da Nord a Sud, e l’Italia non è Italia se non c’è Napoli e non c’è il Sud.” La Campania si distingue come la prima regione in Italia ad avanzare ufficialmente la richiesta di referendum abrogativo dell’autonomia differenziata, un tema che ha suscitato forti divisioni politiche e sociali. De Luca ha sottolineato che “La modifica del Titolo V è stato un errore drammatico. Una scelta di debolezza e di opportunismo del centrosinistra, una riforma costituzionale approvata a maggioranza che ha creato un pessimo precedente e che, oggi, il centrodestra ripete.”
Il referendum abrogativo si propone di eliminare la Legge 26 giugno 2024 numero 86, attuativa dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto Ordinario, ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione. Il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, sarà incaricato di presentare e depositare ufficialmente la richiesta di referendum. La decisione della Campania non è isolata. Altre regioni come Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna hanno espresso una posizione simile, ponendo le basi per un dibattito nazionale sul regionalismo differenziato e sull’unità del Paese. Questo movimento si oppone alle barriere che l’autonomia differenziata potrebbe creare, enfatizzando invece la coesione nazionale e l’uguaglianza tra le diverse aree del Paese. Il governatore De Luca ha invocato una riflessione seria e approfondita sul tema: “Noi chiediamo la riapertura di un ragionamento serio per evitare di accentuare barriere che non hanno senso.” La modifica del Titolo V della Costituzione, che ha permesso l’introduzione del regionalismo differenziato, viene criticata per aver introdotto disuguaglianze tra le regioni italiane. La Campania, con questo storico voto, lancia un segnale forte e chiaro: l’unità d’Italia deve essere preservata e rafforzata. Il referendum abrogativo rappresenta non solo una sfida politica ma anche un richiamo ai valori fondamentali dell’unità nazionale. La speranza è che questo movimento possa coinvolgere anche le forze politiche del centro-nord che condividono questa visione di coesione e solidarietà nazionale.